Cosa fare per segnalare il maltrattamento di animali – Leggi e link utili

20 Dicembre 2011 | Animali e piante

Cosa dicono i dati

(Per sapere cosa puoi fare per segnalare eventuali soprusi, vendi in fondo all’articolo)

Avete presente i cani e i gatti che circolano per le strade senza padrone?
Se li credete una “piaga” da estirpare, forse dovreste prima leggervi questo articolo e considerare perché ci sia un così alto numero di randagi e chi ha permesso la loro proliferazione.

Se guardiamo qualche numero, ricavato dall’organizzazione LAV in una statistica, nella sola Italia contiamo:
590.549 cani randagi, di cui un terzo in canili
2.604.379 gatti randagi
135.000 animali abbandonati dai loro padroni ogni anno

È un tema più scottante di quanto crediate e lascia come minimo un retrogusto di amaro e una rabbia naturale a chi rispetta la vita animale. Qua parlo di cani e di gatti, perché sono i compagni domestici più comuni, ma la vicenda coinvolge qualsiasi tipo di animale, esotico o non esotico. Entriamo brevemente nei dettagli, tanto per farvi un’idea della situazione.

Cosa succede agli animali abbandonati?

L’80% degli animali abbandonati finisce ucciso a causa di incidenti stradali. Di questo eravamo già a conoscenza. Ma il lato più preoccupante è un altro: gran parte degli animali randagi finisce in un traffico illegale che frutta centinaia di milioni di euro. La destinazione di questi cani e gatti è soprattutto il nord Europa: nella migliore delle ipotesi vengono subito uccisi e diventano cibo per scatola; nella peggiore, prima di essere soppressi su di loro vengono fatti dolorosi esperimenti.

Senza spingersi fino a questo punto, però, i casi di maltrattamento di animali in Italia sono davvero numerosi. A iniziare dai canili illegali tenuti in pessime condizioni, dove gli animali sono denutriti, non curati e hanno uno spazio ristretto nel quale muoversi. E per finire nelle case ordinarie, dove i padroni non sempre trattano l’animale domestico secondo la legge: violenze, percosse, catene troppo corte, esami non accurati, addirittura combattimento tra cani a scopo di guadagno.

A tutto questo si può porre rimedio. E, soprattutto, potete essere voi il punto di partenza di un cambiamento.

La legge per la protezione degli animali

Come ci avvisa il sito della polizia di Stato a questa pagina, esiste una convenzione a livello europeo che garantisce la protezione degli animali da compagnia:

Nessuno causerà inutilmente dolori, sofferenze o angosce ad un animale da compagnia. Nessuno deve abbandonare un animale da compagnia.

Già dal 1991 la legge n. 281 obbliga l’iscrizione dei cani a una specifica anagrafe. Inoltre, la legge n. 189 del 20 luglio 2004 dà le specifiche sui divieti di maltrattamento: la potete leggere scaricandovi il pdf a questo indirizzo diretto.

Questa stessa legge, al comma 3 dell’articolo 1, specifica che i trasgressori vanno incontro a reati di tipo penale:

Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.

Cosa puoi fare

L’adozione in canili illegali non è una soluzione al problema, anzi a volte contribuisce a incrementarlo. Naturalmente il vostro cane sarà contento che l’abbiate strappato alla sua cupa prigionia, ma tenete conto che se il canile in questione continua a vendere, non si preoccuperà di migliorare le condizioni delle gabbie: tanto il suo business non ne risente.

Cosa possiamo fare, allora? Se il canine è ben tenuto, il problema non sussiste: i canili sono nati apposta per accogliere i cani “trovatelli” in attesa di un padrone. Se invece vi rendete conto di trovarvi di fronte a un canile sporco, malandato, dove gli animali sono tenuti in condizioni pietose, la cosa migliore che potete fare è di non adottarli e di segnalare la cosa alle autorità competenti. Con un po’ di fortuna, vi ascolteranno e interverranno il prima possibile; nel caso non abbiate una risposta, insistere è senz’altro utile.

Come regola generale, chiunque può rivolgersi a un qualsiasi organo di Polizia Giudiziaria: Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Vigili Urbani, ecc.

Detto questo, metto qui alcuni dei link a cui potete fare riferimento. Gli indirizzi sono validi non solo per denunciare i canili maltenuti, ma anche per qualsiasi questione di maltrattamento sugli animali.

Associazioni specifiche

La LAV ha per fine «l’abolizione della vivisezione, la protezione degli animali, l’affermazione dei loro diritti, la difesa della biodiversità e dell’ambiente, la lotta alla zoomafia». Si tratta di una Onlus, di un’organizzazione senza scopo di lucro. Potete contattarla al numero telefonico 06 4461325 e seguire direttamente le operazioni sul loro sito. Inoltre, potete eventualmente entrare in collaborazione con loro e aiutarli come volontari.

L’ENPA si occupa della protezione di animali in generale e ha sedi sparse in tutta Italia. A questo indirizzo potete trovare la sede a voi più vicina. In genere avrete a disposizione anche un’email con la quale segnalare il caso, senza recarvi di persona all’indirizzo fisico.

Il gruppo S.O.S., come recita il sito, «è nato per aiutare chi è testimone di casi di maltrattamenti su animali a presentare denuncia agli organi di polizia giudiziaria competenti per intervenire istituzionalmente, cioè polizia municipale, polizia dello stato, guardia di finanza, carabinieri e corpo forestale dello Stato.» Se siete all’interno della provincia di Como, interverrà la loro stessa organizzazione per verificare, altrimenti vi darà istruzioni precise su come contattare le autorità competenti. Vi basta semplicemente segnalare «maltrattamenti o animali tenuti in condizioni inadatte» scrivendo a sosmaltrattamenti@vitadacani.org
Date comunque un’occhiata al sito per ogni questione.

L’Associazione APACA lavora a 360 gradi e si occupa anch’essa di avvisare il comune di competenza in caso di segnalazione di maltrattamenti (di cani, ma anche di altri animali). In questo caso la segnalazione può essere anonima. Si chiede, naturalmente, di segnalare solamente i casi di vero maltrattamento, per evitare al comune spreco di denaro e di tempo inutile, che andrà poi a ripercuotersi sulle future segnalazioni.

Avete altre organizzazioni utili da segnalare? Lasciate un commento all’articolo, provvederò ad aggiungerle alla lista, con i dovuti ringraziamenti al segnalatore.

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