È vero che l’Oceano Atlantico è destinato a scomparire nel futuro?

8 Settembre 2013 | Natura e ambienti

Un pianeta in movimento

Sappiamo bene che il nostro pianeta è in continuo movimento. Le terre emerse, cioè i continenti dove viviamo, un tempo erano molto diverse. Addirittura, milioni di anni fa erano tutte unite in un unico super-continente che prende il nome di Pangea.

Con i millenni le terre si sono separate e, muovendosi in questo modo, hanno creato montagne e depressioni. Non hanno mai smesso di muoversi: si stanno spostando e continueranno a farlo. Di conseguenza, l’aspetto del nostro mondo nel futuro è destinato a cambiare. Lo abbiamo visto in un altro articolo, dove parlavamo di quale sarà il futuro dell’Italia e del Mediterraneo.

Il 6 giugno 2013 la rivista Geology ha pubblicato un articolo che riguardava, invece, il «futuro dell’Oceano Atlantico». In pratica, i geologi si sono messi a valutare la possibile evoluzione delle terre emerse, in base a come si stanno muovendo e in base alla conformazione del fondo marino. La conclusione – che alcuni si aspettavano – è che il blocco americano e l’eurasia (il blocco che comprende Europa e Asia) si stanno lentamente avvicinando tra loro. L’ipotesi più probabile, quindi, è che i due continenti finiranno per “scontrarsi”, cancellando definitivamente l’Oceano Atlantico dalla faccia della Terra.

Quando avverrà questo scontro?

Milioni di anni nel futuro

Non dobbiamo preoccuparci, si tratta naturalmente di tempi “geologici”: si parla, cioè, di milioni di anni e per la precisione di 220 milioni di anni nel futuro. Moltissimi dal nostro punto di vista, ma pochi se consideriamo che la Terra ha ben 4,5 miliardi di anni di vita. L’America e l’Europa, dopotutto, in passato si sono già uniti almeno tre volte in un super-continente (l’ultima volta dovrebbe essere stata attorno a 200 milioni di anni fa). È dunque un ciclo che continua: si staccano e si riattaccano.

Ma come funziona? Come possono gli studiosi essere certi che l’Oceano Atlantico scomparirà?
In realtà, di certezze non ce ne sono mai e lo dimostra il fatto che, ogni tanto, nascono studi e ricerche che vanno a modificare alcune teorie date per assodate. In questo caso, i geologi hanno scoperto che in mezzo all’Oceano Atlantico, a circa 200 km sud-ovest dal Portogallo, si è appena aperta una zona di subduzione, cioè una zona dove una placca più sottile va a finire sotto la placca più pesante. In situazioni simili, la placca sottile è destinata a inabissarsi e a scomparire nel mantello terrestre.

Il Portogallo è stato vittima di recente di attività sismiche e nel 1755 ha subito addirittura un terremoto di magnitudo 8.7. Queste scosse sono il segno che qualcosa sta cambiando ed è il motivo per cui gli scienziati si sono messi a studiare la zona, scoprendo la spaccatura. La placca euroasiatica si è quindi spaccata in due e l’ipotesi prevede che, in futuro, la parte dell’oceano finirà per inabissarsi, portando le Americhe ad avvicinarsi.

Si tratta di un processo appena iniziato, ma che sembra portare a un ineluttabile destino: la scomparsa dell’Oceano Atlantico.

Fonti principali
Etichette
Etichette:,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.