Come i mancini vissero nei secoli – Geni o “mano sinistra” del diavolo?

6 Aprile 2014 | Cultura e società

Uno su dieci

È opinione comune che i mancini siano rari nelle popolazioni del mondo. Se ci fate caso, però, con ogni probabilità avete già incontrato qualcuno che predilige l’uso della mano sinistra anziché della destra nelle azioni di tutti i giorni; forse sono mancini alcuni dei vostri amici e forse esistono sinistrorsi anche all’interno della vostra famiglia.

Niente di strano, perché in termini di numeri si è scoperto che circa una persona su dieci è mancina. E sembra che anche in passato, qualsiasi periodo storico si prenda come riferimento, ci siano stati mancini tra la popolazione, e con lo stesso rapporto di circa una persona ogni nove “destri”.

Tra i personaggi famosi più recenti che usavano la sinistra come mano preferita troviamo Napoleone Bonaparte, il grande musicista Beethoven, Albert Einstein, Gandhi e Paul McCartney. Metà dei presidenti degli Stati Uniti – sei su dodici – sono stati mancini, compreso l’attuale Barack Obama. E andando più indietro, troviamo Alessandro Magno, Giulio Cesare, Raffaello e Leonardo Da Vinci (che era ambidestro).

La lista dei famosi “sinistri” sarebbe ancora lunga.

Il diavolo e i dannati siedono sulla sinistra

Per lungo tempo i mancini non hanno avuto vita facile. Il lato destro è sempre stato il prediletto, mentre il fianco sinistro è stato a lungo ritenuto «sporco, infido, sbagliato».

A nessuno di noi sfugge il gioco di parole che utilizziamo spesso nei discorsi. Un luogo troppo silenzioso è detto “sinistro”, uno scherzo pesante è chiamato “tiro mancino”. Fino a qualche decennio fa, i nostri avi erano convinti che un nato mancino dovesse essere corretto e costretto a imparare l’uso della mano destra.

Perseguitati dalla società

A seconda dei tempi, i mancini sono stati dichiarati – senza fondamento scientifico – ritardati mentali, tendenti al suicidio e alla delinquenza, legati all’alcolismo, ecc. La causa principale di questa discriminazione sta nel fatto che i sinistri sono in numero minore – e infatti quasi tutti gli strumenti sono creati per i destri, così come in gran parte dei Paesi i sensi di marcia delle strade danno la priorità alla destra.

Ma un ruolo fondamentale lo ha giocato, come sempre, la religione. È scritto nella Bibbia: nel giorno del Giudizio universale, i «giusti» siederanno alla destra di Cristo e gli «empi alla sinistra»; i primi erediteranno il regno, i secondi bruceranno tra le fiamme dell’inferno:

« Quando verrà il Figlio dell’uomo nella sua maestà con tutti gli Angeli, si assiederà sul trono della gloria. E tutte le nazioni saranno radunate davanti a lui, ma egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che sono alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, prendete possesso del regno preparato per voi sin dalla creazione del mondo”.
[…] Infine dirà anche a quelli che saranno alla sua sinistra: “Andate lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per gli angeli suoi“.
[…] E costoro andranno all’eterno supplizio, i giusti invece alla vita eterna. »

[Matteo 25, 31-46]

Tra stregoneria e genetica: i mancini sono più intelligenti?

Ci si aspetterebbe che al tempo della caccia alle streghe i mancini siano stati tra i perseguitati. Al contrario, sono stati per lo più ignorati: malvisti, ma ignorati, persino dalla Chiesa che tanto li adocchiava con sospetto. Probabilmente i mancini erano troppi nella popolazione per poterli perseguitare; molto più probabilmente alla Chiesa non portava alcun vantaggio il perseguitare una parte di popolazione tra cui rientravano anche personaggi di spicco.

Peggio è andata a fine Ottocento, quando l’istruzione era basata su leggi severe che proibivano la diversità. Abbiamo citato Albert Einstein: fu infatti un mancino, ma costretto a “correggersi” e a imparare a muoversi con la mano destra.

La parola alla scienza

Cosa dice la scienza al riguardo? Oggi circolano notizie sull’idea che i mancini abbiano caratteristiche particolari, che reagiscano più velocemente agli stimoli e siano quindi più reattivi, logici e intelligenti. In realtà, niente di tutto questo ha avuto una conferma statistica.

Una teoria più accreditata vede il mancinismo come un fattore genetico, vista la sua presenza in tutte le Ere. Dal punto di vista dell’evoluzione, possiamo vederlo come un meccanismo di sopravvivenza: se i mancini rimangono in numero limitato, avranno sempre un vantaggio su un mondo fatto di destri. Questo, naturalmente, se lo vediamo nell’ottica delle battaglie, dove l’uso della spada nella mano opposta poteva disorientare l’avversario; al giorno d’oggi è un elemento trascurabile, tolto l’ambito sportivo.

C’è da dire che, in società costruite per i destrimani, i mancini siano costretti a sforzi più grandi per adattarsi. Maggiori sforzi significano più uso del cervello. Forse l’idea che i mancini siano più intelligenti non è proprio campata in aria…

Fonti principali
«Focus Storia» n. 89, marzo 2014
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  1. Rachel

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