Come prevedere il tempo atmosferico osservando le nuvole (senza l’uso di strumenti)

12 Aprile 2011 | Natura e ambienti

L’esperienza aiuta

Esistono sistemi, più o meno discutibili, per prevedere il tempo atmosferico senza l’uso di strumenti quali il barometro, il termometro o mezzi più sofisticati come il satellite. Dopotutto è una questione di attenzione (e di esperienza): la natura ci anticipa i suoi cambiamenti con segni che si ripetono in base al fenomeno.

È da chiarire subito che nemmeno con la tecnologia più raffinata in nostro possesso i meteorologi riescono ad andare oltre i 3 giorni di previsione. Il perché è intuibile: anche se fa uso di leggi fisiche conosciute, il comportamento dell’atmosfera è spesso imprevedibile a causa dei fattori che possono influenzarla. E tutto questo nonostante l’uso di quasi 10mila stazioni di rilevamento tra boe e palloni sonda e alla mole di informazioni che ogni giorno vengono elaborate dai computer.

Ma mettiamo il caso che non si abbia la possibilità di accendere la tv. Come potremmo assicurarci che di lì a qualche ora o a un giorno di distanza non si metta a piovere? La risposta sta in due parole: osservare e interpretare.

Osservare le nuvole

Il primo aiuto ci viene dalle nuvole. Per usare una metafora, le nuvole sono le parole che il cielo usa per comunicarci il suo stato d’animo. Se per esempio vi trovate in una notte d’inverno e le nuvole coprono il cielo, probabilmente seguiranno delle giornate calde. Le nuvole, infatti, bloccano le radiazioni di calore che potrebbero abbassare la temperatura in una notte limpida.

Ci può andare molto peggio se (indipendentemente dalla stagione) due banchi di nuvole si muovono in direzioni diverse: oltre che da una probabile pioggia, potremmo essere bersagliati addirittura dalla grandine. Ma i veri segnali stanno nella forma delle nuvole.

Cirrostrati

I cirrostrati, nubi stratificate e che si formano in zone alte dell’atmosfera, indicano un vicino peggioramento se si muovono da sud a nord o da ovest a est. Vi è mai capitato di vedere delle nuvole “a lisca di pesce”? Questo tipo di nuvole, se vicino ai cirrostrati che si stanno formando, chiama spesso pioggia entro poche ore.

Cumuli e cumulonembi

Cumuli e cumulonembi sono invece nuvole a sviluppo verticale, sospese a circa 2000 metri, e la loro presenza è sempre foriera di temporali nel breve periodo, particolarmente forti se si spostano da sud a nord.

I cumulonembi potrebbero trasformarsi in un altro tipo di nuvole dall’aspetto a “frammenti”, gli stratocumuli, senza portare pioggia direttamente. Si tratta di pura illusione, perché in ogni caso dobbiamo aspettarci un peggioramento nel corso della successiva giornata.

Altocumuli castellanus

Altri temporali sono portati dagli altocumuli castellanus, che però avvisano dell’arrivo del maltempo con un largo anticipo. Compaiono di solito nel pomeriggio e portano la pioggia a sera. Li potete notare dalla tipica forma a castello, da cui prendono il nome.

Cirri, cirrocumuli e cirrostrati

Un detto ben noto dice: “Cielo a pecorelle, acqua a catinelle”. E infatti questo succede se in vista compaiono i cirri, nuvole dall’aspetto sottile e strapazzato, portatrici di pioggia (e a volte di temporali) entro le prossime 36 ore.

Le nuvole alte come i cirri (e la sua “famiglia”, cioè i cirrocumuli e i cirrostrati), tra l’altro, possono darci un’idea se sta arrivando un fronte caldo o freddo. Le nuvole alte e stratificate, infatti, tendono a riscaldare l’aria, perché lasciano passare le radiazioni solari dall’alto e bloccano quelle che dalla Terra rimbalzano verso l’esterno.

Dovete soltanto mettervi sottovento e notare la direzione delle nuvole: se vanno da sinistra a destra, allora il fronte caldo si sta avvicinando.

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