Come sarà l’uomo tra 100mila anni?

25 Novembre 2012 | Futuro

Introduzione

Sin da quando l’uomo ha avuto coscienza di se stesso e si è integrato nella società, ha sempre avuto un occhio di riguardo verso il futuro della sua vita. Come sarebbe stato il mondo di lì a qualche mese o a qualche anno? È vero che nel 2014 potremmo entrare in una nuova Era Glaciale? Dove arriverà il progresso tecnologico tra dieci anni?

Anche gli scienziati si sono posti domande del genere, ma su larga scala, e si sono chiesti come potrebbe evolversi l’uomo in 100 mila anni. A mio avviso, nonostante si basino su dati scientifici, abbiamo una storia umana troppo breve alle spalle per capire fino in fondo come potremmo evolverci. Pensiamo, per esempio, a come è cambiata la società nell’ultimo secolo, trasformandosi completamente dalla vita del rinascimento o del medioevo. Però qualche idea possiamo farcela.

Ci saremo ancora tra 100mila anni?

Poniamo il caso che, in centomila anni, la Terra non sarà sottoposta a delle catastrofi di livello planetario. C’è chi dice che le probabilità ci sono contro (un’ipotesi avanzata nel 2008 in una conferenza di Oxford parla di una probabilità del 19% che la razza umana sopravviva al 2100), considerando i sommovimenti sotto la superficie, la possibilità che un enorme meteorite impatti nell’atmosfera o che un’improvvisa glaciazione provochi una nuova estinzione di massa come è già successo in passato.

In un precedente articolo abbiamo visto quanto sarebbe devastante se la temperatura terrestre aumentasse anche di un solo grado. Secondo gli scienziati, questa situazione non è poi tanto remota. Se la temperatura aumentasse di 2 gradi rispetto a oggi, inizierebbe un processo capace di stravolgere l’aspetto della Terra e l’esistenza umana: gli uomini si adatterebbero

Ma supponiamo che questo non succeda. Fra 100 mila anni l’uomo esisterà ancora.

L’aspetto del futuro homo sapiens

Il suo aspetto sarà molto simile a quello di oggi, anche se la scienza medica potrà rimuovere i difetti congeniti. Naturalmente la loro lingua sarà estremamente diversa da quella attuale (siete capaci di parlare l’inglese medievale, per esempio? E sono passati pochi secoli da quando lo si parlava). Dal mio punto di vista la lingua potrebbe uniformarsi nel mondo, vista la tendenza alla globalizzazione.

È facile supporre che la tecnologia arriverà a un punto così elevato che noi, di quest’epoca, osservandola non ci capiremmo niente. Ci sarebbero robot in giro, dotati di una sorta di intelligenza artificiale (più o meno perfetta). La tecnologia sfrutterebbe l’ambiente naturale in modo pulito e non le risorse consumabili.

La nostra fame di conoscenza ci porterebbe a esplorare l’universo, ma i limiti della fisica forse non saranno mai superati e dovremmo accontentarci dei dintorni.

Immaginare come si evolveranno la società, l’economia e il diritto in 100 mila anni va oltre alle nostre possibilità. Dipendono da troppi fattori, dagli eventi oltre che dalla mentalità umana. Potrebbero essere elementi che spariranno nel tempo (anche se è un’ipotesi improbabile). Di sicuro, un viaggiatore del nostro tempo che incontrasse una società del 102.012 d.C. si ritroverebbe davanti a uno scenario in gran parte incomprensibile.

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