Il giorno più lungo

Sembra impossibile che un solo secondo possa fare tanta differenza. Eppure, alcune aziende stanno sudando freddo aspettando il 30 giugno 2015, quando l’orologio dovrà essere portato avanti di un secondo.

Questo adeguamento di tempo è necessario per un motivo semplice: la rotazione della Terra sta rallentando e, quindi, la nostra giornata si accorcia progressivamente. L’accumulo di questi piccolissimi accorciamenti ci ha costretto ad arrivare a un compromesso: la mezzanotte del 30 giugno 2015 sarà doppia. Si passerà direttamente dalle ore 23:59:59 alle ore 23:59:60, e soltanto dopo ci saranno le ore 00:00:00 come di consueto.

[Curioso di sapere cosa succederebbe se la Terra si fermasse all’improvviso?]

Eventi simili in passato

Non si tratta di un evento nuovo, visto che è già successo per ventiquattro volte in passato dal 1972 al 2012 (l’adeguamento viene fatto ogni volta che il tempo solare si discosta dal nostro di 0,6 secondi). Ma proprio nel 2012 ci sono stati dei seri problemi a causa della tecnologia moderna. I computer di alcune aziende, tra cui Linkedin e Foursquare, non hanno retto il colpo e si sono bloccati perché non trovavano la giusta corrispondenza di tempo. Con i computer basta poco per perdere il “filo” e l’errore di un secondo conta tanto quanto l’errore di un anno.

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La città congelata

Succede a Varsavia, la capitale della Polonia, il’1 agosto di ogni anno. Se ci si ritrova a camminare per le sue strade, si potrebbe incorrere in un fenomeno straordinario: i cittadini si bloccano, restano immobili come sospesi nel tempo per un intero minuto.

Potrebbe sembrare un’ingegnosa trovata pubblicitaria, ma in realtà si tratta di un gesto simbolico per ricordare la terribile perdita dei 200 mila civili polacchi durante la Seconda Guerra Mondiale che si sono rivoltati contro la Germania nazista.

La rivolta: orgoglio, tradimento, risentimento

Tra l’1 agosto e il 2 ottobre del 1944, infatti, l’Esercito Nazionale Polacco tentò una sortita in quella che sarà poi conosciuta come “La Rivolta di Varsavia“; l’intento era di liberare la capitale dai nazisti prima dell’arrivo dell’esercito sovietico (che i polacchi consideravano degli invasori simili ai tedeschi). Ma i rivoltosi avevano armi inadatte e un addestramento approssimativo, per cui dovettero presto ripiegare in tattiche di guerriglia urbana. Come ci si poteva aspettare, non potevano fronteggiare le truppe preparate dei tedeschi e la rivolta si concluse in un massacro polacco senza precedenti.

I nazisti non si risparmiarono. Dopo aver circondato la popolazione civile, fu ordinato di sparare indiscriminatamente su uomini, donne e bambini, e di distruggere gli edifici. I polacchi speravano allora nell’arrivo dell’Armata Rossa sovietica, che tuttavia non intervenne – in parte perché fu bloccata dai tedeschi, in parte perché Stanlin voleva approfittare in futuro della debolezza polacca.

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Una tempesta di ghiaccio (quasi) perfetta

Era il 1998 e a Montreal, in Canada, si stava verificando una tempesta di ghiaccio senza precedenti.

I meteorologi l’hanno definita in seguito la forma più vicina alla “tempesta perfetta”, e a ragione: 4 milioni di persone sono rimaste senza elettricità e senza acqua, congelata nelle tubature. Gli alberi caduti e la strada ghiacciata hanno impedito i soccorsi per 6 giorni. Il riscaldamento non era accessibile e ha provocato 35 morti.

Le tracce di quello spaventoso evento continua a ripercuotersi tutt’ora nella gente di Montreal, ma non solo a livello emotivo. Grazie a quello che è stato chiamato Project Ice Storm (“progetto tempesta di ghiaccio”), infatti, si è scoperto che i bambini che al tempo dei fatti si trovavano nel pancione delle loro madri recano nel DNA le conseguenze della tempesta.

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Natura ingovernabile

8835 eventi meteorologici disastrosi. 1,94 milioni di vittime nel mondo. Circa 2400 miliardi di danni. Sono questi i dati riferiti dalla World Meteorological Organization su un periodo che va dal 1971 al 2012. Quarant’anni di fenomeni naturali che l’uomo, industrializzato o meno, non è riuscito a gestire o a contenere.

Che il meteo sia in continua evoluzione era già risaputo ed è chiaro che episodi isolati di particolare violenza possono sempre capitare. Nel 2003, per esempio, il caldo e la siccità hanno messo l’Europa in ginocchio, provocando 70 mila vittime di cui 20 mila solo in Italia. Ma senza andare troppo lontano nel tempo, anche il 2014 ha segnato delle anomalie, con piogge torrenziali, grandinate violente e un’estate che praticamente non si è presentata. Per fortuna non ci sono state così tante vittime come nel 2003, ma i danni ci sono stati e ci saranno senz’altro ripercussioni future a causa dei danni all’agricoltura.

Il passato ci spiega che l’essere umano non sarà mai sufficientemente in grado di affrontare i fenomeni meteorologici fuori controllo. Lo dimostra il fatto che i disastri sono andati in crescendo con il passare degli anni, anziché diminuire. Eppure le nostre conoscenze sulla fisica sono aumentate. Allora perché siamo ancora in balia della natura?

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Un futuro più verde

In un prossimo futuro, è possibile che viaggiando per strada vi ritroverete a osservare enormi edifici dalle facciate completamente verdi. E il rivestimento di cui stiamo parlando non è la vernice: sono le foglie delle piante. Le potreste trovare praticamente ovunque: sui muri, attorno ai lampadari, forse persino all’interno delle vostre macchine.

Julian Melchiorri, uno studente inglese di ingegneria al Royal College of Art, è riuscito a creare la prima foglia artificiale capace di produrre ossigeno come fanno le piante, e cioè assorbendo luce, piccole quantità d’acqua e anidride carbonica. Il vantaggio? Le foglie artificiali possono essere create in massa in laboratorio e usate per “tappezzare” gli edifici in città estremamente inquinate.

Ma c’è anche un altro vantaggio meno immediato: le foglie di Melchiorri riescono a sopravvivere al di fuori dell’atmosfera terrestre, se ottengono il giusto nutrimento di acqua e luce, cosa che le piante comuni non riescono a fare.

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Lettura al volo

FingerReader in inglese significa «dito che legge». Ed è proprio quello che si promette di fare un nuovo dispositivo ideato dal MIT Media Lab: permettere di leggere qualsiasi scritta senza l’uso degli occhi.

Si tratta di una notizia senz’altro eccezionale per chi ha problemi di vista e soprattutto per i non vedenti. Basta infilare il piccolo dispositivo al dito e scorrere il dito su una qualsiasi pagina. Una telecamera si occuperà di catturare il testo e di leggerlo ad alta voce – segnalando, tra l’altro, con una vibrazione quando il dito esce dalle righe. L’anello è capace di leggere non solo libri cartacei, ma anche i dispositivi tecnologici ormai diffusi, quali i computer e i tablet.

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Preferenze genetiche

Vi siete mai chiesti perché tendete a preferire alcuni amici anziché altri? O perché vi accorgete subito se esiste un’affinità con una persona appena conosciuta? La risposta ce la dà un articolo, pubblicato ancora il 15 dicembre 2010, su Proceedings of the National Academy of Sciences. Quello che ci fa protendere verso una persona invece di un’altra è la somiglianza genetica.

A quanto pare, inconsciamente, il nostro corpo è capace di stabilire se l’individuo che ci sta di fronte è geneticamente simile a noi, al punto che i nostri amici condividerebbero circa l’1% del nostro patrimonio genetico (un valore piuttosto alto per la scienza). Si tratta naturalmente di un’indagine statistica, che potrebbe riservare ancora delle sorprese, anche perché si dovrebbero considerare numerosi fattori nella scelta di un nuovo “amico”. Ma il risultato spiega perché i popoli tendono ad aggregarsi e a cooperare con gruppi geograficamente vicini (per esempio, l’Italia preferisce trattare con i Paesi europei poco più a nord), in cui il patrimonio genetico è simile.

Sembra inoltre che il rapporto con persone simili permetta a ognuno di noi (e all’essere umano) di evolvere più in fretta. Ecco uno dei motivi per cui l’essere umano ha avuto un’accelerazione evolutiva così spiccata negli ultimi 30 mila anni, periodo in cui i rapporti sociali sono diventati importanti.

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Caldo e piogge torrenziali

Quest’anno l’estate in Italia ha avuto degli alti e bassi, con giorni di caldo afoso e periodi di pioggia abbondanti. Direi che chiunque di noi si è accorto di come il clima si stia modificando negli ultimi anni. Portando la mia esperienza personale nel nord Italia, soltanto negli ultimi tre mesi mi sono ritrovato in superstrada sotto una pioggia torrenziale a visibilità quasi zero, con auto che si fermavano nelle piazzole di sosta impossibilitate a proseguire.

Ma l’Italia non è la sola a essere colpita dal maltempo. Sabato 12 luglio la città di Novosibirsk, in Russia, è stata colpita da una delle più terribili grandinate, provocata dall’intensa ondata di caldo che si è posata in Siberia centrale e occidentale. Teniamo conto che la temperatura media di luglio, che è il mese più caldo, in genere è sui 19° C, mentre adesso si è impennata fino a 37° C!

La conseguenza è che, all’arrivo delle masse di aria fredda, si è scatenato inevitabilmente un temporale violento, con fulmini, forte vento e grandinate. Come potete vedere dai video che seguono, il fenomeno è stato preceduto da violente raffiche di vento e da cumulonembi (qui una descrizione di cosa sono). In breve, è caduta una pioggia torrenziale accompagnata da grandine grossa come arance, che ha provocato danni e ferite sulle persone in fuga. Il maltempo, purtroppo, ha provocato anche la caduta di un albero su tre bambini, due dei quali sono rimasti uccisi.

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