Quando siamo in acqua c’è pericolo di essere colpiti da un fulmine?

5 Luglio 2018 | Fisica e chimica

In breve

Se un fulmine cade nell’acqua entro un raggio di 30-40 cm, può ferire o addirittura uccidere una persona. L’onda d’urto, inoltre, si propaga fino a una ventina di metri, rischiando di stordirci e di farci annegare.

Anche se mancano delle statistiche precise per le vittime colpite mentre si trovavano in acqua, sappiamo che restare in acqua in caso di fulmini è molto pericoloso, per cui il consiglio è di raggiungere subito la riva.

Approfondimento

Le basi: proteggersi dal fulmine mentre si è vicino all’acqua

Sappiamo che tra il 10% e il 20% delle persone colpite sulla terraferma da un fulmine resta ucciso per infarto o per una crisi respiratoria, ma non esistono statistiche precise sul numero di animali e di persone uccise da un fulmine mentre si trovavano in acqua; di conseguenza è difficile stabilire un reale grado di pericolosità. In ogni caso, restare in acqua durante un temporale è molto pericoloso.

La Protezione Civile avverte di allontanarsi subito dalle zone d’acqua in presenza di fulmini (comprese le piscine in giardino), oltre a liberarsi dei soliti oggetti che potrebbero attirare le scariche: ombrelli, canne da pesca e in generale oggetti appuntiti di medie-grandi dimensioni. Il passo successivo è di trovare subito un rifugio o, in mancanza di questo, di accucciarsi o sedersi.

Se vi trovate su una barca o su una tavola da surf, abbassate l’eventuale albero dell’imbarcazione e accovacciatevi per ridurre il rischio di essere colpiti direttamente dal fulmine.

Come un fulmine può ucciderci in acqua

Uno studio pubblicato nel 2017 da due ricercatori dell’Institute of Technology della Florida ha dimostrato che la potenza dei fulmini caduti in mare è molto più alta rispetto a quelli che cadono al suolo, di quasi il doppio: mentre la corrente sulla terraferma genera un’intensità di 30 kA (chiloampere), in mare è di 50 kA.

Al di là della potenza, sappiamo che l’acqua è un ottimo conduttore di elettricità, per cui se un fulmine colpisce la superficie del mare o del lago la scarica si propaga in tutte le direzioni. Di conseguenza, i pesci e le persone che si trovano nei pressi della superficie e del punto colpito sono molto vulnerabili, ma il pericolo continua a essere presente anche a distanza.

L’onda d’urto che nasce quando il fulmine colpisce la superficie può essere tremenda: infatti l’energia della saetta si trasforma in parte in calore, che riscalda l’acqua a enorme velocità e la vaporizza, creando un’onda d’urto per qualche decina di metri. Chi non viene ucciso sul colpo non è per forza al sicuro: trovandosi in acqua, naturalmente, il rischio è di essere storditi e di annegare per l’incapacità di nuotare fino a riva.

Fonti principali
Protezione Civile - In caso di temporali e fulmini
American Geophysical Union - Ricerca sui fulmini della Florida (inglese)
«Focus Extra» n. 19, anno 2004

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