Scrivere la trama di un racconto: consigli su come organizzarsi ed errori da evitare

Immagini che escono dalla storia di un libro

Le sviste nelle trame possono far storcere il naso ai lettori e impoverire il vostro racconto. Meglio crearsi una scaletta utile a tenere traccia dei cambiamenti [@01]

In un racconto la trama non è tutto. È bene tenerlo presente, perché spesso si tende a concentrarsi soltanto sull’ambientazione e sugli eventi tralasciando altre questioni molto importanti, come può essere la buona definizione dei personaggi. Un racconto ben costruito vale poco se i personaggi sono piatti, senza carattere e senza realismo.

Detto questo, la trama è senz’altro il punto centrale dell’opera e va organizzata. C’è chi preferisce improvvisare sul momento, ma questo approccio può andare bene per le “sotto-trame”; la linea generale della trama, al contrario, dovrebbe sempre essere preparata in ogni sua parte.

L’utilità di avere una struttura preparata prima di iniziare a scrivere si può riassumere in due punti:
– si mantiene la coerenza generale, cioè non si rischia di creare un filone assurdo e con pezzi scollegati tra loro;
si riduce il più possibile il blocco dello scrittore, visto che sapete già dove volete «andare a parare».

Quelli che seguono sono dei consigli generali e vanno adattati in base al tipo di racconto. Infatti è impossibile prevedere tutte le casistiche, anche perché il mondo della scrittura è in evoluzione e gli stili cambiano con il passare degli anni.

Sommario

Linea temporale degli eventi
Coerenza tra eventi e la questione dei viaggi
Salti tra passato e futuro
Trame senza tempo

Evoluzione dell’ambiente: oggetti e personaggi
Realismo nei fatti
Carattere e aspetto dei personaggi
Equipaggiamento dei personaggi

Linea temporale degli eventi

La buona cronologia a mio avviso è uno dei fattori principali che danno vita a una buona o a una cattiva trama. Se togliamo alcune branche del fantasy (come le fiabe) e della mitologia, non esiste un romanzo senza una linea temporale che si possa seguire passo per passo una volta riordinata.

Il consiglio è di crearvi un riassunto della storia a punti, elencando i fatti secondo l’ordine cronologico, anche se poi nel racconto decidete di muovervi a salto: in questo modo non rischiate errori grossolani, soprattutto se avete una trama complicata.

Coerenza tra eventi e la questione dei viaggi

Siamo nel mondo moderno. Il vostro protagonista è un ladro di classe, si trova a Milano e scopre che il reperto archeologico da rubare sarà esposto a Marsala, in Sicilia, da lì a tre ore. Parte, prende l’aereo e arriva appena in tempo per il furto. La scelta narrativa è buona, perché arrivare all’ultimo minuto aiuta a tenere alta la tensione e il lettore incollato alle pagine.

Cosa c’è che non va in questa storia? Uno scenario del genere è irrealistico, perché in tre ore non riuscirà mai a imbarcarsi sull’aereo, scendere a Trapani (l’aeroporto più vicino a Marsala), prendere un’auto, arrivare a Marsala e organizzare il furto. Soltanto il volo richiede un’ora e mezza, senza considerare i tempi di imbarco e gli eventuali ritardi, e il trasporto in auto richiede un’altra mezz’ora.

Prima di organizzare un viaggio, dovete informarvi. Ci sono mezzi disponibili? Quanto tempo richiederebbe il viaggio con e senza imprevisti? Se lo faceste voi, adesso, riuscireste davvero ad arrivare in tempo?

Questo è soltanto un esempio di “scarsa coerenza” e potete trovarne a centinaia. Se state ambientando un viaggio nel medioevo, dovete tener conto che spostarsi da una parte all’altra può richiedere settimane e non ore come al giorno d’oggi. Se il protagonista viaggia a piedi, dovete ricordarvi che deve anche riposare.

Non date mai per scontato che il lettore ci passi sopra, perché troverete sempre qualcuno pronto a evidenziare i vostri errori (il web è pieno di blog dedicati alla critica letteraria). Purtroppo oggi con la velocità di internet e dei social un errore troppo evidente potrebbe trasformarsi in un boomerang per la vostra opera, che magari sarebbe invece ben costruita.

Salti tra passato e futuro

Alcune trame possono saltare dal passato al futuro e viceversa (un tipico esempio è il flashback, cioè la descrizione di un ricordo, oppure i viaggi temporali nella fantascienza), ma se li mettiamo in ordine gli eventi devono avere una precisa collocazione sulla linea del tempo. Il lettore potrà anche non farci caso, però avere un’idea precisa che il flashback è avvenuto 12 anni prima ci aiuterà a incastrare altre trame inframezze senza sbagliare.

Trame senza tempo

Anche in quei fantasy dove il tempo non ha molto significato, gli eventi si susseguono secondo un certo ordine. È bene tenerne traccia nell’ordine in cui avvengono: se ad esempio dovete spezzare la trama in due storie parallele che si incroceranno in futuro, è buona cosa assicurarsi che il passato di entrambe si sia completato prima della loro unione.

Evoluzione dell’ambiente: oggetti e personaggi

Un’altra cosa di cui tenere conto è come viene modificata l’ambientazione. Il vostro mondo e tutto quello che contiene evolvono, cambiano. La regola d’oro è di fare in modo che il lettore si renda conto del cambiamento in modo indiretto.

Realismo nei fatti

Se crolla un palazzo a causa di un’esplosione, il lettore si aspetta non solo che questo palazzo sia sparito dalle mappe, ma anche che le conseguenze si facciano sentire a lungo. Serve tempo per spostare le macerie; i notiziari ne parleranno per giorni; la sicurezza in città aumenterà e sarà emanata qualche legge restrittiva per i controlli.

Descrivere tutto questo aumenta il realismo e dà l’impressione al lettore di trovarsi in un modo vero, concreto. Basta ricordare pochi dettagli per far capire che non ci si è dimenticati del fatto: la fantasia del lettore farà il resto, immaginando che anche tutto quello che non è stato specificato si sia modificato di conseguenza.

Quindi segnatevi i cambiamenti importanti che potrebbero tornare utili. In linea di massima, dovreste segnarvi tutti quei fatti che avrebbero serie ripercussioni nel caso ve ne dimenticaste.

Carattere e aspetto dei personaggi

I personaggi possono essere feriti, cambiare colore e taglio ai capelli, indossare vestiti nuovi. Le vicende possono cambiare il loro carattere e far loro sviluppare delle nuove paure, oppure al contrario renderli più determinati.

Se si parla di protagonisti, quasi sempre ci ricordiamo i dettagli, ma i personaggi secondari rischiano di essere dimenticati. Tenete traccia delle cicatrici, del fatto che zoppichi sulla gamba sinistra piuttosto che sulla destra. Scrivetevi com’è cambiato il suo carattere e com’era prima, perché se incontreranno delle conoscenze sarà un ottimo spunto di dialogo.

Equipaggiamento dei personaggi

Nel capitolo precedente il vostro protagonista aveva esaurito i proiettili. Adesso si trova davanti a un nemico e voi vi siete dimenticati di questo particolare: lui alza la pistola e spara il suo ultimo colpo. Oppure tira fuori una seconda pistola di cui non si era mai parlato.

Queste “magie” potrebbero passare inosservate in alcuni casi, ma sempre più spesso i lettori ci fanno caso e storcono il naso. Se una situazione cambia e prevedete che possiate usarla in futuro, segnatevela da qualche parte. Se il protagonista o l’antagonista prende un nuovo oggetto utile, aggiungetelo nel suo «equipaggiamento», perché il lettore si aspetta che sia usato in futuro.

Anche qua non date per scontato che una cosa così «banale» possa essere ignorata.


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