Esiste il destino? La nuova concezione del tempo mette in discussione il libero arbitrio dell’uomo

29 Marzo 2011 | Varie

Introduzione

Quante volte ci siamo interrogati sull’esistenza di un filo conduttore nella nostra vita, un percorso già prestabilito e da cui nessuno può uscire? Il destino si limita a questo, dopotutto: un binario già creato che l’uomo deve per forza seguire, perché non ha altra strada da scegliere.

Non parlerò della questione complessa (e poco chiara) della religione cattolica. Non entrerò neanche nel campo della fisica, non ce n’è bisogno: serve soltanto chiarire un concetto abbastanza semplice. L’idea che voglio usare può essere capita con la logica e un esempio.

Il tempo è una fila di istanti?

Come sappiamo i nostri occhi vedono un oggetto in tre dimensioni (altezza, lunghezza e profondità). Se il tempo non esistesse, l’oggetto sarebbe sempre immobile. Anzi, probabilmente non ci accorgeremmo nemmeno della sua esistenza, perché saremmo immobili anche noi. È proprio il tempo a darci la sensazione di continuità: un cane si muove perché si sposta da un punto A a un punto B nel giro di qualche secondo.

Il tempo e lo spazio sono quindi un’unica cosa. Un oggetto ha in sé quattro valori: altezza, lunghezza, profondità e istante. Mentre le prime tre possono rimanere le stesse, l’istante cambia continuamente. Una roccia può rimanere ferma in un certo posto per mille anni, ma dopo mille anni sarà stata erosa dal vento.

Se provate a pensarci, possiamo vedere il tempo come una serie infinita di istanti. Mettiamo il caso che l’istante corrisponda a un secondo. Per formare un minuto servono 60 istanti vicini tra loro, cioè 60 punti ognuno dei quali ha in sé i quattro valori appena visti: le tre coordinate spaziali e quella che corrisponde all’istante (nel nostro esempio, quest’ultima sarà 1 secondo).

Riducendolo all’osso, un minuto sarà formato da 60 punti ravvicinati, messi uno dopo l’altro secondo un certo ordine. I punti vicini formano la linea del tempo così come la vediamo.

Chi mette in fila gli istanti della storia?

Chi ha stabilito l’ordine dei 60 punti? Chi ha stabilito che in questo minuto debbano accadere determinati eventi anziché altri? La risposta per adesso è impossibile perché non sappiamo ancora quale forza tenga “uniti” questi punti. A ogni modo, ci troviamo di fronte a due possibili casi:

1) esiste solo un punto per ogni istante. In questo caso c’è una linea stabilita, esiste un destino che non può essere cambiato. Non si può andare fuori da questa linea, perché al di fuori non esistono altri punti: ci tocca per forza seguire questa linea. Fine della storia. Il libero arbitrio non può esistere.

2) possono esistere più punti per ogni istante. Questo significa, per esempio, che all’istante numero 10 possiamo seguire due (o più strade): in una prenderemo l’istante a sinistra e nell’altra prenderemo l’istante a destra. Prendere una o l’altra strada significa creare dei futuri diversi, eventi diversi. In questo caso, però, non è detto che vi sia il libero arbitrio. Siamo davvero noi a stabilire se prendere l’istante a sinistra o a destra, oppure è una forza ben più grande? E questa forza era già stata “predisposta”? Nell’ultimo caso torneremmo alla prima ipotesi, perché comunque avremo una e una sola strada possibile.

Il libero arbitrio genera problemi logici

In definitiva, le probabilità che l’uomo abbia libero arbitrio sono più basse rispetto alla possibilità che esista un destino prestabilito. Fino a quando non si capirà quale forza tiene uniti i punti, restano solo supposizioni; ma se guardate con logica fanno comunque riflettere.

Se esiste un destino prestabilito, non dovremmo preoccuparci di nulla, perché niente sarebbe dovuto a noi ma a quella forza misteriosa che lo ha creato. Se però avessimo il libero arbitrio, ci dovremmo scontrare contro il libero arbitrio degli altri. A quale futuro si darebbe inizio, se io scegliessi l’istante a sinistra e un altro scegliesse l’istante a destra? Qualcuno tra noi non potrebbe comunque far uso del suo libero arbitrio.

Fonti principali
Il legame tra il tempo e lo spazio: nell'articolo ho parlato del tempo come di un elemento concreto. Come lo spazio, che si piega per effetto della gravità, anche il tempo può essere deviato. Si tratta di un articolo abbastanza tecnico, ma per chi vuole approfondire la questione del tempo e dello spazio consiglio di visitarlo.
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