La curiosità è il motore che mi ha sempre tenuto in vita, da piccolo nel cercare una risposta su chi fossi e, crescendo, su temi un po' più complicati.
Imparare e sperimentare sono le conseguenze naturali della curiosità, ma a volte il desiderio di impegnarmi può venire meno: in casi come questi serve la forza di volontà, una delle poche doti certe su cui posso fare affidamento. Infatti, quando inizio un progetto non lo abbandono finché non raggiungo il mio obiettivo.
Estendere l'istruzione ovunque risolverebbe gran parte dei problemi sociali, ma prima di arrivare a uno scenario simile c'è un bel po' di strada da fare, a iniziare dalla libertà di pensiero e dalla parità di diritti. I tre punti sono intrecciati: togliendone uno, l'intero castello crolla in un mucchio di sabbia.
Fino a prova contraria non scarto nemmeno le idee più assurde, ma recuperando una citazione famosa: «affermazioni straordinarie richiedono dimostrazioni straordinarie». La natura mi ha regalato una mente razionale e non vedo perché non dovrei usarla. Provo una forte diffidenza su tutto quello che non ha una logica chiara alle spalle. Dove poi il ragionamento si blocca, lascio spazio libero all'istinto, che potrebbe recuperare qualche risposta dall'esperienza.
Per tutto il resto, quando le spiegazioni non bastano, il dominio resta in mano alle emozioni: spesso è una soglia che vale la pena di attraversare.
Mischiare la realtà con la fantasia è sempre stato un mio hobby. Con la scrittura è diventato un'attività fissa, le buone trame escono solo con una bruciante immaginazione. A ogni modo, il senso pratico non mi manca e anzi tendo sempre a diffidare di chi spaccia misteri per verità.
Resta un cenno di illusione, nascosta da qualche parte: la speranza è dura a morire.
Chi affronta la vita con troppa serietà ha spesso qualcosa da nascondere e di solito non è niente di buono. Considero una grande dote la capacità di inserire una battuta anche nei momenti più difficili, perché per fare bene un'attività non serve per forza essere rigidi.
L'ironia è un segno di intelligenza quando non è usata per offendere e l'auto-ironia lo è doppiamente. Se volete testare il modo di ragionare di una persona, provate a buttare una frase ironica: da come risponde, vi farete un'idea del suo carattere.