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Monitorare la velocità di caricamento del proprio sito internet con Google Analytics

Homepage di Google Analytics

Google Analytics ci mette a disposizione uno strumento per monitorare la velocità di caricamento delle nostre pagine

Vi siete mai chiesti quanto impiega il vostro sito per caricare una pagina? Magari a casa avete l’adsl e notate poco la differenza tra una facciata senza immagini e una con una grafica pesante, ma – che ci crediate o no – nel nostro Paese esistono ancora zone isolate in cui arriva a malapena il vecchio 56Kb (evitiamo poi di considerare il resto del mondo).
Potreste vederli come episodi isolati e ignorarli di sana pianta, eppure anche chi è dotato di adsl si ritrova spesso a cambiare sito per impazienza quando vede la grafica apparire a scatti e il browser continuare a caricare senza sosta.

Problemi da poco? L’utente dovrà adattarsi? Niente affatto. Soprattutto perché Google ha intenzione, in un futuro non molto lontano, di penalizzare i siti lenti nelle sue ricerche. Ecco allora che monitorare la velocità del proprio website diventa obbligatorio e, per farlo, ci viene in aiuto niente meno che Google Analytics.

Cos’è Google Analytics

Google Analytics è uno strumento indispensabile per chi possiede un sito internet. Basta avere un account in Google e inserire un codice predefinito in ognuna delle nostre pagine per avere una panoramica completa di quanto e come è stata frequentata: quanti utenti hanno visitato il nostro sito, quanto tempo si sono soffermati su una pagina, da dove provengono, ecc..
In linea di massima, il codice da inserire subito prima della chiusura del tag della pagina è di questo genere:

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<script type="text/javascript">// <![CDATA[
  var _gaq = _gaq || [];  _gaq.push(['_setAccount', 'UA-XXXXX-X']);  _gaq.push(['_trackPageview']);  (function() {    var ga = document.createElement('script'); ga.type = 'text/javascript'; ga.async = true;    ga.src = ('https:' == document.location.protocol ? 'https://ssl' : 'http://www') + '.google-analytics.com/ga.js';    var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s);  })();
// ]]></script>

avendo l’accortezza di sostituire ‘UA-XXXXX-X’ con il codice fornito da Google Analytics stesso.

Il codice per il caricamento delle pagine

Di recente Google Analytics ha inserito una nuova funzione di monitoraggio. Ci basta aggiungere allo script sopra il metodo _trackPageLoadTime(); e, ogni volta che accederemo al nostro account di Google Analytics, avremo anche le statistiche per il caricamento delle pagine. In pratica il nuovo codice da inserire prima del tag (sovrascrivendo l’altro) sarà:

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<script type="text/javascript">// <![CDATA[
  var _gaq = _gaq || [];  _gaq.push(['_setAccount', 'UA-XXXXX-X']);  _gaq.push(['_trackPageview']);  _gaq.push(['_trackPageLoadTime']);  (function() {    var ga = document.createElement('script'); ga.type = 'text/javascript'; ga.async = true;    ga.src = ('https:' == document.location.protocol ? 'https://ssl' : 'http://www') + '.google-analytics.com/ga.js';    var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s);  })();
// ]]></script>

In verità, come si legge sulla guida italiana, il metodo funziona effettivamente soltanto con i browser che supportano il nuovo HTML5, ma c’è da sperare che entro pochi anni gran parte dei browser saranno aggiornati alla nuova versione.

I dati sulla velocità di caricamento sono disponibili nella nuova versione di Google Analytics (per chi ancora non l’ha scelta, è sufficiente premere il tasto “Nuova versione” in alto; in qualsiasi momento si può ritornare alla versione precedente), entrando nel menu laterale “Contenuti” e scegliendo “Velocità sito”.
Avrete a disposizione una serie di dati, come il tempo di caricamento medio per l’intero sito e quello per ogni singola pagina. Nel link che ho messo sopra potete leggere informazioni esaustive e dettagliate sui vari elementi.

Se usato bene, questo strumento sarà importante per fidelizzare il cliente e per scoprire falle tra le nostre pagine. Ricordo, naturalmente, che le immagini non sono sempre l’unica causa del rallentamento: a volte è necessario fare un “alleggerimento” in alcuni punti del layout male impostati. I fattori da considerare sono molti e occorrerebbe un intero articolo per valutarli.

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