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Anno 16623, Quarta Era

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Pioggia di Fuoco - Copertina
« La battaglia per la conquista di Nuova Alba arriva all'epilogo. I savariani e le colonie si affrontano per il possesso del primo pianeta artificiale della storia. Il piano per spingere le colonie a lottare tra loro ha avuto successo e i savariani escono per la prima volta allo scoperto, schierando l'intera flotta. Per il popolo alieno si tratta di una questione di sopravvivenza, perché il nucleo del pianeta artificiale può garantire il suo ritorno a casa, ma le colonie non intendono cedere quello che è il simbolo di un'unione e di un progresso senza precedenti. Entrambe le parti mettono in campo le loro armi più potenti e le migliori tecnologie, affrontando per giorni il nemico. La vittoria delle colonie sembra scontata, ma i savariani hanno delle conoscenze nascoste che potrebbero ribaltare le sorti da un momento all'altro. Intanto Conrad, che è stato da sempre al centro della guerra, si ritira dai giochi e dà inizio a un pericoloso progetto personale. La sua idea è di replicare e diffondere le armi aliene tra le colonie per provocare il disordine e, per farlo, rapisce una savariana e la costringe a collaborare. Sarà il gruppo dell'Occhio Spento a intervenire un'ultima volta, entrando nel villaggio dove è tenuta la prigioniera e affrontando le difese per liberarla. Con questo terzo capitolo si conclude il ciclo di Nuova Alba, una space opera ambientata in un lontano futuro dove la tecnologia avanzata fa da sfondo a metropoli sconfinate, astronavi che si autoriparano e robot costruiti per confondersi tra la gente. »
« La battaglia per la conquista di Nuova Alba arriva all'epilogo. I savariani e le colonie si affrontano per il possesso del primo pianeta artificiale della storia. Il piano per spingere le colonie a lottare tra loro ha avuto successo e i savariani escono per la prima volta allo scoperto, schier...vedi tutto
« La battaglia per la conquista di Nuova Alba arriva all'epilogo. I savariani e le colonie si affrontano per il possesso del primo pianeta artificiale della storia. Il piano per spingere le colonie a lottare tra loro ha avuto successo e i savariani escono per la prima volta allo scoperto, schierando l'intera flotta. Per il popolo alieno si tratta di una questione di sopravvivenza, perché il nucleo del pianeta artificiale può garantire il suo ritorno a casa, ma le colonie non intendono cedere quello che è il simbolo di un'unione e di un progresso senza precedenti. Entrambe le parti mettono in campo le loro armi più potenti e le migliori tecnologie, affrontando per giorni il nemico. La vittoria delle colonie sembra scontata, ma i savariani hanno delle conoscenze nascoste che potrebbero ribaltare le sorti da un momento all'altro. Intanto Conrad, che è stato da sempre al centro della guerra, si ritira dai giochi e dà inizio a un pericoloso progetto personale. La sua idea è di replicare e diffondere le armi aliene tra le colonie per provocare il disordine e, per farlo, rapisce una savariana e la costringe a collaborare. Sarà il gruppo dell'Occhio Spento a intervenire un'ultima volta, entrando nel villaggio dove è tenuta la prigioniera e affrontando le difese per liberarla. Con questo terzo capitolo si conclude il ciclo di Nuova Alba, una space opera ambientata in un lontano futuro dove la tecnologia avanzata fa da sfondo a metropoli sconfinate, astronavi che si autoriparano e robot costruiti per confondersi tra la gente. »
Per informazioni sulla cronologia e sulla misurazione del tempo, vedi la pagina cronologia e misurazione del tempo.
 

Dettagli sulla notazione

Calendario gregoriano (GB)
6.623 d.C.

Calendario standard (CE)
4:16623

Calendario gregoriano (GA)
2.032,64 d.C.


Per i dettagli sul calendario vedi la pagina calendario standard.

 

Timeline

Anno 4:16623 sulla timeline

Epoca della Tecnologia sulla timeline

 

Riassunto degli eventi

  • Inizia la costruzione della prima Terranave.

 

Un sistema per proteggere gli esseri umani dall'estinzione

 

La situazione sul pianeta

Le catastrofi naturali stanno rendendo Gea un pianeta ostile per l'uomo. Anche le Nazioni tecnologicamente più avanzate non riescono a far fronte ai continui scombussolamenti: terremoti, maremoti, tempeste e cambi di clima improvvisi provocano danni irreparabili e morti a migliaia ogni mese. I modelli scientifici non riescono a fare delle previsioni accurate, perché gli eventi si verificano in modo troppo imprevedibile. La popolazione mondiale è inevitabilmente in discesa e le ripercussioni in ambito economico, politico e sociale si fanno sentire.

Poiché qualsiasi tentativo di risanare il pianeta non ha trovato esito positivo, l'unica frontiera per la salvezza sembra risiedere nello spazio. Le colonizzazioni sono già attive da secoli ma, a parte i planetoidi artificiali costruiti, non sono stati scoperti pianeti abitabili in modo permanente. I pianeti artificiali, comunque, richiedono molto tempo per essere realizzati e una quantità di risorse enormi, per cui è subito evidente che non si riuscirà mai a crearne abbastanza per permettere la sopravvivenza di almeno gran parte della specie umana.

 

Astronavi grandi come pianeti

Le Nazioni chiedono quindi all'Oracolo di elaborare un piano per lo scopo. L'intelligenza collettiva impiega anni per raggiungere una soluzione definitiva, perché un'astronave capace di contenere migliaia o milioni di persone e di spostarsi nello spazio richiede una tecnologia inesistente. Ma nell'anno 4:16623 (6623 d.C.), partendo dalla struttura dei planetoidi artificiali, arriva a stendere il progetto delle Terranavi: si tratta di astronavi grandi come piccoli pianeti.

Il materiale richiesto per la loro creazione è sempre enorme e, anzi, si necessitano ulteriori risorse per rendere l'ambiente adatto alla sopravvivenza in situazioni particolari. L'Oracolo, comunque, non aveva ricevuto come direttiva «la sopravvivenza di tutto il genere umano», bensì la costruzione di un'astronave capace di esplorare velocemente lo spazio e di contenere un numero sufficiente di umani affinché possano cercare di fondare colonie in nuovi mondi o, alla peggio, di perpetrare la loro specie nello spazio all'interno delle stesse astronavi.

La scarsità di posti a disposizione sarà uno dei problemi etici da risolvere. In ogni caso, la costruzione della prima Terranave richiederà ben 5 secoli per essere completata.

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