Gli effetti dell’insonnia – Perché un buon sonno giova al corpo e alla mente

26 Maggio 2011 | Mente e corpo umano

Introduzione

È stato dimostrato ad ampie lettere che un buon sonno può portare soltanto benefici. Dormendo tra le sei e le otto ore a notte, a seconda di quanto ha bisogno il nostro organismo, si ottengono vantaggi alla memoria, all’attenzione, all’intelligenza (soprattutto logico-matematica) e all’umore.

Dormire oltre le otto ore, invece, può essere più dannoso che utile: il corpo si può risvegliare stanco, con la mente appannata e con quella scomoda sensazione di essere fuori posto. Il limite dipende comunque dal soggetto e dalla sua anzianità. Le conseguenze peggiori però le abbiamo con un sonno al di sotto delle sei ore, soprattutto se prolungato per più notti.

Gli effetti dell’insonnia sul nostro organismo

Cosa succede al nostro corpo quando dormiamo poco?

Il sonno è tra le “materie” umane più studiate e quindi abbiamo una conoscenza abbastanza vasta su di esso, anche se incompleta proprio a causa della sua complessità. Facendo una statistica, si è scoperto che una buona fetta di persone (il 23%) dorme meno di sei ore. Chi dorme poco è a maggior rischio di insonnia, cioè di svegliarsi spesso durante la notte o di dormire poco anche in futuro.

Si parte con le classiche borse sotto agli occhi, dovute all’aumento dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, che fanno salire il flusso sanguigno verso la pelle. Visto che la pelle sotto agli occhi è più sottile, è il primo posto dove si nota l’alone scuro e gonfio.

Dopo due notti di insonnia, il soggetto è irritabile, depresso e si porta dietro la stanchezza per l’intera giornata. Le risonanze magnetiche hanno mostrato che la regione dell’amigdala, cioè dove vengono regolate le nostre emozioni, reagisce in modo esagerato agli eventi negativi in mancanza di sonno.

Già dopo tre notti appaiono invece le prime allucinazioni, che possono sfociare in vere e proprie psicosi, con sbalzi d’umore, tremori e problemi di coscienza. Il sonno è ristoratore, tra gli altri compiti ci garantisce il ripristino delle energie spese nella giornata. Dormire poco pesa sul nostro corpo e, alla lunga, porta danni anche irreparabili.

I danni dell’insonnia sul lungo termine

Salute a rischio

Gli insonni sembrano accusare un rischio raddoppiato di contrarre il cancro e, con meno di 7 ore di sonno a notte, incrementano notevolmente il rischio di malattie cardiovascolari. Il perché di questi problemi fisici? Durante il sonno la pressione arteriosa continua a cambiare e i frequenti risvegli la tengono “fuori fase”. Anche l’apparato endocrino viene colpito: si ha così un invecchiamento precoce e un abbassamento delle difese immunitarie, con più alte possibilità di ammalarsi.

Non è finita qua. Quando siamo stanchi è più difficile metabolizzare il glucosio e questo aumenta il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Inoltre, i livelli di grenalina (l’ormone della fame) aumentano e quindi siamo spinti a mangiare fino al 25% in più, preferendo tra l’altro cibi ricchi di carboidrati: in altre parole, è più facile prendere peso.

In definitiva, la mancanza di sonno è un rischio enorme per la nostra salute sotto vari punti di vista. Gli effetti si vedono già da svegli, al termine di una giornata impegnativa: alcuni muscoli possono contrarsi in “tic nervosi” (per esempio attorno all’occhio), perché i neurotrasmettitori nelle sinapsi si accumulano e non vengono regolati come dovrebbero.

Intelligenza ed empatia

Dal punto di vista dell’intelligenza, il sonno permette di sviluppare un QI (Quoziente di Intelligenza) più alto: questo non significa che il  soggetto insonne è meno intelligente (su cosa sia l’intelligenza andrebbe aperto un lungo articolo), ma che non riesce a sviluppare appieno le sue capacità.

La mente è più stanca, meno reattiva, e fatica a risolvere problemi complicati; con il trascorrere del tempo, anche problemi più semplici diventano un abisso. Per contro, se avete un serio problema da risolvere, spesso non serve arrovellarsi durante la sera: basta andare a letto presto e lasciare che sia il sonno a darvi una soluzione.

La mancanza di sonno porta danni non soltanto a se stessi, ma anche a chi ci sta intorno. Meno sonno significa meno empatia, cioè una scarsa capacità di immedesimarsi con chi ci circonda. Non è un problema da poco: se non riuscite a rendervi conto dello stato d’animo del prossimo, potreste reagire in malo modo per un motivo futile o creare incomprensioni. Pensate se succedesse mentre siete al lavoro o con il vostro partner, che magari è schizzinoso e vi terrà il broncio per una settimana.

L’insonnia è un male sociale ed economico

La stanchezza vi renderà, tra l’altro, facilmente irritabili, distratti e, nei casi più gravi, annoiati e indifferenti. È un vero male sociale che grava sull’economia e sul lavoro: più assenteismo (addirittura dieci volte tanto un normale lavoratore) e meno risultati concreti.

Per strada poi, alla guida di un’auto, si può immaginare quali siano le conseguenze. Il picco di incidenti si ha tra le ore 02:00 e le ore 06:00 e nel primo pomeriggio: in pratica quando il sonno e la stanchezza si fanno più sentire.

Fonti principali
BBC Scienze n. 68, di settembre 2018
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