Perché balliamo? Gli infiniti lati positivi della danza, una dote innata per favorire i rapporti sociali

10 Maggio 2017 | Mente e corpo umano

Ballano i bambini appena imparano a camminare. Danzano i giovani nelle discoteche. Volteggiano i professionisti sul palco, attirando l’attenzione di migliaia di spettatori. Abbiamo la musica nel sangue sin dalla nascita e ci facciamo trascinare dal ritmo imposto dagli altri, spesso anche quando la canzone non ci dice molto oppure ha una cadenza poco ballabile.

Non importa quale sia la nostra cultura, la nostra razza o il nostro sesso: la musica ha un’attrazione che fa ribollire il sangue, in alcuni più degli altri, e prima o poi perfino il più introverso sente il desiderio di muoversi – anche se magari rifiuta di farlo per una questione di immagine o di carattere.

Ma perché l’essere umano è così attratto dalla danza?

Un bisogno universale promosso dall’evoluzione

Il bisogno di ballare esiste da sempre ed è radicato nei geni dell’essere umano. Si sono ritrovate pitture a Magura (Bulgaria) risalenti all’Età del Bronzo che ritraevano una danza della fertilità. Di generazione in generazione, questi geni si sono tramandati fino a noi, al punto che persino un bambino con due giorni di vita impara a riconoscere il senso del ritmo. Lo ha dimostrato una ricerca nel 2009, che ha evidenziato come la perdita di un ritmo sentito provochi una risposta nell’attività cerebrale dei neonati.

Se l’evoluzione ha spinto tanto sulla danza, c’è da chiedersi perché sia tanto importante per mantenere viva la nostra civiltà. Lo scopo è senz’altro di natura sociale, ma entrando nello specifico notiamo che non serve soltanto ad avvicinare le persone e a riunirle in un «branco» di soggetti con gli stessi interessi.

La danza infatti ha uno sfondo sia ludico che mistico: è usata nelle cerimonie religiose e nei riti, durante le feste e persino come terapia personale. Non si esclude che agli inizi possa essere stata una forma di linguaggio interno alle tribù.

La danza parte dal cervello, in particolare dalla corteccia motoria che si trova nella zona posteriore del lobo frontale, perché è qua che vengono organizzati i movimenti. Ma anche il cervelletto entra in gioco: si tratta di una parte del sistema nervoso dedicata al controllo dei movimenti e alle risposte dei sensi, che ci permette appunto di effettuare dei passi precisi.

Una ricerca del 2006 a opera dell’Health Science Center (Università del Texas) ha dimostrato che un passo di base del tango, chiamato «box step», è capace di mettere in azione la parte della mente chiamata «precuneo» che a quanto pare ci avvisa della posizione del nostro corpo nello spazio, evitandoci di inciampare e di fare brutte figure sbagliando il tempo di esecuzione.

Gli effetti positivi della danza su mente e corpo

Gli effetti positivi della danza sono così numerosi che servirebbe un libro per approfondirli. Da questo punto di vista, l’evoluzione non si è certo risparmiata.

Il ballo è un’attività intensa e mette in moto alcune parti del nostro corpo che in genere usiamo poco. Sono coinvolti muscoli, ossa e cervello. Migliora l’interazione con gli altri e con se stessi, favorisce la salute e naturalmente ci tiene in forma.

Vi sentite giù di tono e volete migliorare l’umore o allontanare la depressione? Più ballate, più si creano nuove connessioni nei vostri neuroni; e il cervello vi ricompensa attivando i centri del piacere. Ecco spiegato perché ballare ci dà tanta soddisfazione.

Ancora una volta, il motivo di questo piacere è nato per favorire il legame sociale, per spingerci a continuare e ad attrarre nel gruppo sempre più gente (un gruppo maggiore equivale a una forza più grande su cui contare).

Ballare rilascia anche le endorfine, alleviandoci il dolore e dandoci una sensazione di euforia. Se danzate, la vostra soglia del dolore si alza.

La danza migliora anche l’autostima. Uno studio del 2007 del Laban and Hampshire Dance ha monitorato un gruppo di adolescenti appena usciti da un corso di movimento creativo e ha fatto notare come fosse aumentata la sicurezza in se stessi e la volontà di accettarsi (una terapia che forse sarebbe utile, aggiungerei, per combattere fenomeni diffusi come la bulimia e l’anoressia).

E infine, non dimentichiamoci che il ballo è seduzione. Uno studio del 2011 ha evidenziato come la danza sia un’espressione di comunicazione per la ricerca di partner e come le donne tendano a scegliere dei modelli specifici di danzatori. In particolare, pare che per attrarre le ragazze sia utile muovere la testa, piegare il torso e (per qualche motivo poco chiaro) roteare sul ginocchio destro.

Fonti principali
BBC Scienze, febbraio 2017
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