La festa di Halloween – Quando il regno della magia si fonde con il mondo reale

16 Ottobre 2011 | Cultura e società

Introduzione

Una festa di spiriti e di incantesimi. Un giorno in cui creature uscite dagli incubi vagano per il mondo e compiono atti deplorevoli, dove la magia si fonde con la realtà e le streghe possono divertirsi con potenti incantesimi. In Italia, la festa di Halloween deve ancora prendere piede. I bambini non vanno di porta in porta, travestiti da fantasmini o da vampiri, chiedendo il classico «dolcetto o scherzetto» come fanno gli americani. Il nostro concetto è legato ai film dell’orrore e alle favole di paura che si raccontano di notte.

Ma è davvero così? Halloween è davvero una festa di tenebre e di magia? In realtà, la faccenda è più complicata e antica di qualche secolo.

L’origine è in una festa celtica, quando gli spiriti erano liberi di vagare

Il nome di Halloween (o Hallowe ‘en) ha origine da un’antica festa religiosa, celebrata dai lontani Celti. Per questo popolo si chiamava Samhain e rappresentava sia il loro capodanno che la fine dell’estate. Si festeggiava nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre e durava in genere tre giorni (un suo nome alternativo era infatti Trinoux Samonia, cioè “Tre notti dalla fine dell’estate”), anche se alcune notizie parlano di festeggiamenti durati per sette giorni o addirittura sei settimane.

La tradizione del 31 ottobre è rimasta in seguito e si è diffusa nelle regioni dell’Irlanda, della Scozia e del nord America.

Per quanto riguarda l’Italia, l’importatore del culto è sempre lo stesso: il cristianesimo. Per soffocare questa festa pagana, la Chiesa ha ben pensato di introdurre il primo novembre come “Festa di Ognissanti”, facendogli acquistare un’importanza maggiore rispetto al giorno precedente. Prima di accorgersi della pericolosa influenza dei Celti, infatti, il giorno di tutti i Santi era festeggiato ai primi di maggio. La stessa etimologia di Halloween deriva da All hallows eve, che significa per l’appunto “Vigilia di tutti i Santi”. Inoltre, la Chiesa associò il 2 novembre con il giorno dei morti, estromettendo definitivamente i vecchi rituali.

Il Samhain tra fate, spettri e sacrifici agli déi

Cosa succedeva durante uno Samhain? Innanzitutto, era un’occasione per festeggiare la fine del raccolto e per farsi il primo banchetto ufficiale dell’anno. Ma soprattutto era un motivo per ricordare i defunti caduti in battaglia. Si trattava di un mondo magico. Le barriere tra i vivi e i morti cadevano e gli spiriti degli antenati erano liberi di vagare – anzi, i Celti si prodigavano per segnalare loro la strada da percorrere perché non si perdessero.

I Celti si ornavano con le dovute protezioni per difendersi dalle creature che invadevano il loro mondo: fate e folletti, ma anche spettri terribili. Sporcavano le case e indossavano maschere per spaventarle. Era in definitiva un “non giorno”, un momento inesistente dell’anno, dove il disordine poteva prosperare.

Sulla festa del Samhain ci sarebbe molto da dire, a partire dalle metafore sul contrasto estate-inverno e toccando i sacrifici degli animali fatti in onore degli déi Dagda e Morrigu. In questo articolo ci concentreremo sulla più moderna Halloween, ma con una ricerca sul web vi sarà facile approfondire questo affascinante rituale.

Puntualizzo solo un particolare: nella religione pagana le feste non iniziavano mai alla mezzanotte, ma qualche ora prima, durante il tramonto – motivo per cui la vigilia assume sempre una certa importanza.

La magia di Halloween e il «dolcetto o scherzetto»

Ecco spiegate, dunque, le leggende sugli spiriti e sulla magia del 31 ottobre che conosciamo. Certo, nel tempo abbiamo travisato il concetto, ma alcuni dettagli sono rimasti gli stessi. Ne è un esempio Jack O’Lantern, lo spettro che vaga durante la vigilia di Ognissanti con una zucca in mano, a metà tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. Se vi interessano i dettagli su Jack O’Lantern, potete leggere l’articolo che ho scritto di recente.

Il trick or treat (“inganno o ricompensa”), il nostro «dolcetto o scherzetto», sembra avere origine dai Celti, dove gli adulti viaggiavano di casa in casa per chiedere in genere qualcosa di alcolico per brindare. Oggi è diventata una prerogativa dei bambini, che passano tra le abitazioni con dei travestimenti e un sacchetto da farsi riempire con dolci e caramelle; chi non dà loro il dovuto, si becca una “punizione”.

Al tempo in cui il cristianesimo lo introdusse in Europa, il 31 ottobre era visto come la manifestazione della volontà del Diavolo. Per esorcizzare il fatto, nacquero quindi amuleti a forma di scheletro, le classiche lanterne a forma di zucca e fenomeni sociali come il «dolcetto o scherzetto». Ma soprattutto, fu un motivo per inasprire l’inquisizione e la caccia alle streghe, notoriamente legate alla paura del Diavolo.

Oggi esiste ancora chi celebra il 31 ottobre in una versione molto simile a quella antica. È il caso della religione neopagana Wiccan. Nella notte tra fine ottobre e inizio novembre, i loro seguaci celebrano il Samonio (una deviazione grammaticale di Samhain), in cui il Dio muore e viene compianto dalla Dea.

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