I cani sono capaci di mentire al padrone?

27 Agosto 2018 | Animali e piante

In breve

La fedeltà dei cani nei confronti del padrone è proverbiale, con le dovute eccezioni. Ma quando il cane si trova a dover scegliere tra lui e uno spuntino delizioso, in alcuni casi la lealtà viene meno e il nostro “amico” tende a mentirci.

Lo dimostra una ricerca svizzera: mettendo di fronte al cane tre spuntini diversi, l’animale spinge l’istruttore meno apprezzato a scegliere il cibo più disgustoso per tenere il resto per sé.

Approfondimento

Il cane è meno egoista del gatto? Su questo non ci sono molti dubbi, a patto che mettiamo da parte il fattore “cibo”. Quando il nostro cane deve scegliere tra il nostro benessere e il suo in fatto di nutrimento, gli studi sembrano dimostrare che preferisce se stesso e che è capace di mentire, soprattutto se il legame che ha con noi non è perfettamente saldo.

Una ricerca pubblicata sul giornale Animal Cognition spiega di aver fatto un test su 27 cani adulti, mettendo loro davanti due istruttori umani: con uno avevano stabilito un forte legame collaborativo (ovvero: l’istruttore acconsentiva sempre a soddisfarlo), con l’altro un legame più distaccato (ovvero: a volte rifiutava di assecondarli).

Nel passo successivo erano state messe davanti all’animale tre scatole diverse: la prima conteneva una salsiccia (cibo molto gradito), la seconda dei biscotti secchi per cani (cibo non amato) e la terza era vuota. Dopodiché, i due istruttori umani chiedevano al cane di guidarlo verso una delle scatole. L’istruttore collaborativo veniva portato per più di metà delle volte verso la salsiccia.

La storia cambiava con l’istruttore meno compiacente: non solo il cane indirizzava l’uomo lontano dal suo spuntino più gustoso, ma lo portava addirittura da quello meno apprezzato (invece che dalla scatola vuota), dimostrando che era ben consapevole di voler ingannare il padrone pur di tenere per sé il cibo migliore.

Un comportamento che dimostra come il cane non metta sempre gli interessi del padrone davanti ai propri: lo fa soltanto quando sa che il padrone è collaborativo e che quindi, in futuro, lo “risarcirà” delle perdite immediate.

Fonti principali
«BBC Scienze» n. 66, luglio 2018
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