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Anno 16074, Quinta Era

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Pioggia di Fuoco - Copertina
« La battaglia per la conquista di Nuova Alba arriva all'epilogo. I savariani e le colonie si affrontano per il possesso del primo pianeta artificiale della storia. Il piano per spingere le colonie a lottare tra loro ha avuto successo e i savariani escono per la prima volta allo scoperto, schierando l'intera flotta. Per il popolo alieno si tratta di una questione di sopravvivenza, perché il nucleo del pianeta artificiale può garantire il suo ritorno a casa, ma le colonie non intendono cedere quello che è il simbolo di un'unione e di un progresso senza precedenti. Entrambe le parti mettono in campo le loro armi più potenti e le migliori tecnologie, affrontando per giorni il nemico. La vittoria delle colonie sembra scontata, ma i savariani hanno delle conoscenze nascoste che potrebbero ribaltare le sorti da un momento all'altro. Intanto Conrad, che è stato da sempre al centro della guerra, si ritira dai giochi e dà inizio a un pericoloso progetto personale. La sua idea è di replicare e diffondere le armi aliene tra le colonie per provocare il disordine e, per farlo, rapisce una savariana e la costringe a collaborare. Sarà il gruppo dell'Occhio Spento a intervenire un'ultima volta, entrando nel villaggio dove è tenuta la prigioniera e affrontando le difese per liberarla. Con questo terzo capitolo si conclude il ciclo di Nuova Alba, una space opera ambientata in un lontano futuro dove la tecnologia avanzata fa da sfondo a metropoli sconfinate, astronavi che si autoriparano e robot costruiti per confondersi tra la gente. »
« La battaglia per la conquista di Nuova Alba arriva all'epilogo. I savariani e le colonie si affrontano per il possesso del primo pianeta artificiale della storia. Il piano per spingere le colonie a lottare tra loro ha avuto successo e i savariani escono per la prima volta allo scoperto, schier...vedi tutto
« La battaglia per la conquista di Nuova Alba arriva all'epilogo. I savariani e le colonie si affrontano per il possesso del primo pianeta artificiale della storia. Il piano per spingere le colonie a lottare tra loro ha avuto successo e i savariani escono per la prima volta allo scoperto, schierando l'intera flotta. Per il popolo alieno si tratta di una questione di sopravvivenza, perché il nucleo del pianeta artificiale può garantire il suo ritorno a casa, ma le colonie non intendono cedere quello che è il simbolo di un'unione e di un progresso senza precedenti. Entrambe le parti mettono in campo le loro armi più potenti e le migliori tecnologie, affrontando per giorni il nemico. La vittoria delle colonie sembra scontata, ma i savariani hanno delle conoscenze nascoste che potrebbero ribaltare le sorti da un momento all'altro. Intanto Conrad, che è stato da sempre al centro della guerra, si ritira dai giochi e dà inizio a un pericoloso progetto personale. La sua idea è di replicare e diffondere le armi aliene tra le colonie per provocare il disordine e, per farlo, rapisce una savariana e la costringe a collaborare. Sarà il gruppo dell'Occhio Spento a intervenire un'ultima volta, entrando nel villaggio dove è tenuta la prigioniera e affrontando le difese per liberarla. Con questo terzo capitolo si conclude il ciclo di Nuova Alba, una space opera ambientata in un lontano futuro dove la tecnologia avanzata fa da sfondo a metropoli sconfinate, astronavi che si autoriparano e robot costruiti per confondersi tra la gente. »
Per informazioni sulla cronologia e sulla misurazione del tempo, vedi la pagina cronologia e misurazione del tempo.
 

Dettagli sulla notazione

Calendario gregoriano (GB)
38.502 d.C.

Calendario standard (CE)
5:16074

Calendario gregoriano (GA)
2.033,150 d.C.


Per i dettagli sul calendario vedi la pagina calendario standard.

 

Timeline

Anno 5:16074 sulla timeline

Epoca del Sangue sulla timeline

 

Riassunto degli eventi

  • Caduta dell'impero di Ystora e dell'impero di Kerastra. Termina la lunga Guerra dei Popoli e nasce il Regno Libero.

 

La fine della Guerra dei Popoli

 

La caduta di Ystora

La campagna di conquista di Kerastra prosegue verso nord-ovest, raggiungendo innanzitutto le montagne abitate dai nani. Il popolo dei nani rappresenta uno dei grandi scogli dell'espansione, perché i suoi domini si trovano in una posizione scomoda da raggiungere e capace di rappresentare una grave minaccia alla stabilità dell'impero. Questo, aggiunto al fatto che tra le montagne si celano importanti artefatti magici e tecnologici, rende il dominio una preda appetibile.

Il generale Devan si trova però a fare i conti con le difficoltà della marcia, le trappole piazzate dagli abitanti e la stanchezza dei suoi uomini che marciano già da diverse settimane. Il risultato è che, il 2 luglio 5:16074 (38502 d.C.), la prima battaglia contro i nani si conclude in una vittoria difficile e che lascia sul campo numerosi morti. Tra l'altro, l'intervento di Radasha pone fine prematuramente alla conquista delle montagne: lo stregone vuole infatti impedire all'impero di mettere le mani sui tesori contenuti nel ventre della roccia e si impone al loro passaggio con incantesimi temibili, tra cui una tormenta di neve che si abbatte sui soldati impreparati a sostenerla.

Devan è costretto ad abbandonare le montagne e il proposito di sottomettere il popolo dei nani. Torna quindi a concentrarsi sul suo principale obiettivo, cioè l'Isola degli Elfi, capitale del nemico impero di Ystora. Anche in questo caso si trova ostacolato da difensori inaspettati: il Condottiero lo costringe a un duello serrato, dal quale il generale uscirà a fatica come vincitore.

Dato il poco tempo a disposizione, Devan sceglie infine di lasciarsi catturare per raggiungere l'isola sospesa senza ulteriori spargimenti di sangue. All'interno si libera dagli impedimenti, raggiunge il re Irianil Thäral e lo uccide, facendogli crollare addosso il suo palazzo. Alcune versioni ipotizzano un accordo tra il generale e il re elfo, ma il risultato non cambia: senza un sovrano a comandare, il 25 luglio 5:16074 (38502 d.C.) l'impero di Ystora cessa di esistere.

 

La caduta di Kerastra

La scomparsa di Ystora compone soltanto metà del disegno di Devan di unificare il mondo sotto un unico impero. Il suo obiettivo finale include anche l'assassinio del re di Kerastra (per il quale ha lottato durante l'intera guerra) e la dissoluzione dell'ultimo regno rimasto.

Per farlo deve appoggiarsi agli alleati che prima gli erano avversari. Stringe un patto con Farivahin e il suo Condottiero, con il quale si era scontrato soltanto pochi giorni prima; e richiama alle armi i dazar, che sono stati traditi di recente da Kerastra. Nei mesi precedenti Farivahin aveva instillato nei popoli il germe della rivoluzione e assieme a loro aveva dato il via a una marcia di liberazione delle città tenute sotto il controllo dell'impero. Di conseguenza, a pochi giorni dalla battaglia conclusiva l'impero si trova con una cinquantina di città in meno, un esercito disorganizzato e un popolo pronto ad affrontarlo.

Il 27 settembre 5:16074 (38502 d.C.) è la data ufficiale che segna la conclusione della Guerra dei Popoli. Mentre il popolo e i soldati ribelli affrontano l'esercito imperiale all'esterno, Devan entra nel palazzo reale e affronta e uccide la figlia dell'imperatore, aiutato all'ultimo momento dall'intervento del Condottiero.

Catturato, re Wintar sarà in seguito giustiziato dal popolo sulla pubblica piazza.

La caduta di Kerastra e l'incoronazione di Devan segnano la nascita del nuovo Regno Libero.