Pirati, corsari, bucanieri e filibustieri – Il jolly roger, la bandiera con il teschio

6 Settembre 2011 | Storia

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Introduzione

Sui libri di storia – ma anche nei racconti e nei film – appaiono termini diversi per indicare, in apparenza, una stessa figura: pirati, corsari, bucanieri e filibustieri. Non si trattano di sinonimi, ognuno dei termini identifica un soggetto specifico.

Criminali legali e illegali

Il pirata deriva dal greco peiràn e ha il significato di «assalire» o «aggirare». Era il predone dei mari vero e proprio, ma la legge inglese estese la figura anche a chi compiva crimini e omicidi lungo la sponda dei fiumi e dei mari.

Un quasi sinonimo del pirata è filibustiere, che identifica i pirati che bazzicavano i Caraibi.

Tutt’altra cosa erano i corsari. Alcuni capitani ricevevano dai governi delle “patenti di corsa”, con le quali avevano il diritto di attaccare le navi di nazioni straniere. Si trattava di un crimine legalizzato, usato spesso in tempi di guerra o per rinfoltire le casse regali: gran parte del bottino andava infatti al governo.

Infine, il bucaniere ha la sua origine dal nome barabicu, che nella lingua degli indigeni Taino significa «luogo di origine del fuoco sacro». Il barabicu era il buco scavato nel terreno dove erano messe le braci, sulle quali veniva poi affumicata la carne.

Bandiere e Jolly Roger

Anche per le bandiere innalzate durante l’arrembaggio si trovano versioni diverse. La più classica era un teschio con due ossa incrociate, su campo nero, ma spesso la si trovava sostituita con due sciabole incrociate. Altre versioni vedono palle di cannone o cuori trafitti.

A ogni modo, le bandiere piratesche assumono tutte lo stesso nome: Jolly Roger. La derivazione del termine è incerta: forse si rifà a un soprannome del diavolo (“Old Roger”), oppure al francese jolie rouge, “bella rossa”, che identificava la bandiera rosso sangue che, innalzata, indicava il desiderio da parte dell’equipaggio di combattere fino alla morte.

Le bandiere rosse, quindi, erano ben più temute di quelle nere.

Fonti principali
Gran parte delle informazioni sono state prese da Focus Storia n.57, di luglio 2011
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