Si può davvero morire dal ridere?

8 Novembre 2018 | Mente e corpo umano

In breve

Una risata esagerata mette sotto pressione il cuore con il rischio di causare danni all’organo, svenimenti o addirittura la morte.

Ci sono tra l’altro delle risate patologiche (non sempre pericolose) dovute a problemi di salute che non possono essere controllate.

Approfondimento

Ridere fa bene fino a un certo punto

La scienza medica ha ormai dimostrato che ridere ogni giorno fa bene alla salute sotto vari punti di vista, sia fisici che psicologici, al punto che esistono vere e proprie terapie basate sulla risata.

Quando però la risata è troppo prolungata e il soggetto ha delle particolari patologie o non è del tutto in salute, si può arrivare alla morte per arresto cardiaco o per asfissia (soffocamento). Ridere infatti accelera l’attività del cuore, il che fa bene solo se non si esagera: nei casi più gravi si può arrivare addirittura all’ictus o a danneggiare il nostro organo. Senza contare che una “risata sguaiata” potrebbe slogare la mascella e, se non riusciamo a interromperci, farci svenire.

Risate esagerate

In genere comunque il nostro corpo riesce a regolarsi, inviandoci in anticipo dei segnali di dolore che ci fanno smettere se esageriamo. Meno facile da controllare sono le “risate patologiche”, cioè derivate da problemi di salute.

Rientrano in questi casi il «riso sardonico», una contrazione dei muscoli facciali dovuti al tetano (la persona sembra sorridere, ma non sta ridendo); le «crisi gelastiche» dovute a problemi al sistema nervoso; il «riso spastico» in cui si inizia a ridere senza freni in situazioni dove non c’è niente da ridere, tipico di chi ha appena subito un trauma e perde il controllo sulle proprie emozioni (per esempio una notizia triste che lo riguarda).

Fonti principali
Etichette
Etichette:
Ultimi Commenti
  1. Venuto Marianna

Rispondi a Venuto Marianna Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.