La leggenda del lago di Misurina e del lago di Braies

19 Agosto 2012 | Miti e religione

Il lago di Misurina

Foto del lago di Misurina con gli hotel e i monti sullo sfondo
L’origine del lago di Misurina è legata alla leggenda di una bambina capricciosa, che pur di ottenere uno specchio magico accettò che il padre si tramutasse in una montagna

Il lago di Misurina si trova nell’estremo nord Italia, nella frazione di Auronzo di Cadore a ben 1754 metri sul livello del mare. Profondo 5 metri, il suo clima lo rende adatto a chi soffre di difficoltà respiratorie e, infatti, accoglie il solo centro in Italia predisposto per curare l’asma dei bambini.

Si tratta di un lago interessante da visitare, la cui vista dà sulle montagne e in particolare sulle famose Tre Cime di Lavaredo. Non tutti sanno, però, che il lago di Misurina è anche legato a una leggenda popolare, come lo sono molti degli elementi naturali del nord.

Lo specchio magico della fata

Lago di Misurina tra gli alberi con montagna sullo sfondo
Son le lacrime del re Sorapiss ad aver formato i due torrenti che affluiscono nel lago di Misurina. I bagliori che si vedono sono i pensieri di chi si riflette sulla superficie

Misurina era figlia del re Sorapiss, che governava nelle zone del lago. Aveva un temperamento vivace, forse dovuto alla perdita della mamma, e il padre cercava quindi di ignorarla. Fu per questo che il re acconsentì ad accompagnare Misurina sul monte di Cristallo, dove la bambina – che aveva ancora 8 anni – aveva sentito parlare di una fata e di uno specchio magico capace di leggere i pensieri di chiunque riflettesse.

La fata non intendeva separarsi dal suo specchio, ma di fronte alle continue insistenze di Misurina stabilì che potesse averlo a una terribile condizione: che il padre fosse trasformato in montagna, affinché proteggesse con la sua ombra i fiori del giardino della fata, sempre sottoposti alla luce del sole. Credeva in questo modo di far desistere Misurina, ma l’egoismo della bambina era infinito e accettò di buon grado il compromesso.

Misurina contemplò il suo riflesso nello specchio e, nel frattempo, il re Sorapiss iniziò a mutare di aspetto. I suoi capelli si trasformarono in alberi, le sue rughe in crepacci e il suo corpo aumentò a dismisura. Misurina si accorse di trovarsi sull’apice della montagna, che un tempo fu suo padre. Colta dalle vertigini per l’altezza, precipitò nel vuoto.

Per Sorapiss fu un duro colpo assistere alla morte della figlia senza poter intervenire. Dai suoi occhi sgorgarono lacrime copiose che andarono a formare due ruscelli. Nel tempo, i due ruscelli si riunirono a valle formando quello che è, oggi, il lago di Misurina.

Che fine fece lo specchio magico? Anch’esso si infranse in migliaia di pezzi nella caduta e fu trascinato a valle dalle lacrime del re. Sono i suoi frammenti a donare i riflessi alla superficie, simboli dei pensieri di chi riflette la propria immagine sul lago di Misurina.

La leggenda del lago di Braies

Veduta del lago di Braies con alberi e montagne sullo sfondo
Oro, avidità e differenza di cultura sono alla base della leggenda sulle origini del lago di Braies

Un’altra leggenda, un po’ meno suggestiva, è legata al lago di Braies, che a mio avviso è uno dei migliori bacini della Val Pusteria.

In questo caso non parliamo di favola. Si dice che la valle di Braies fosse abitata da uomini selvaggi, il cui vezzo principale era di raccogliere l’oro che nascondevano negli antri delle montagne.

Gli allevatori di bestiame intrattennero dei rapporti con gli uomini selvaggi, che regalarono loro alcuni oggetti prodotti con l’oro. Per gli allevatori fu l’inizio della cupidigia. Se intromisero nelle montagne e rubarono l’oro dei nativi.

Per il popolo selvaggio esisteva una sola via di fuga: impedire agli allevatori di raggiungere le montagne. Fu così che fecero sgorgare diverse sorgenti d’acqua che, scendendo a valle, andarono a formare l’attuale lago di Braies, una barriera naturale difficile da valicare.

Il sottofondo morale è chiaro: l’oro rende avidi e incivili.

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