
I dati statistici danno un quadro piuttosto pessimistico dell’Italia in campo economico, politico e sociale. Nella democrazia, invece, siamo a buon punto [01]
Dal punto di vista dell’ambiente naturale, della posizione e delle bellezze che offre l’Italia è un posto magnifico. Credo che su questo ben pochi abbiano dei dubbi: i turisti fanno la fila per visitare le nostre regioni e per assaggiare la nostra cucina.
Ma dal punto di vista della cultura, della politica e dell’aggregazione popolare non è mai stato un Paese perfetto. Anzi, sin dalla sua unificazione avvenuta il 17 marzo 1861, ci sono stati scontri politici e di tradizione, corruzioni, criminalità diffusa, disuguaglianze e disparità sociali. Una condizione che ci siamo costruiti secoli prima e che continuiamo a trascinarci tutt’oggi, senza trovare effettivamente una vera risoluzione.
Fin qui la storia e la “tendenza” futura, ovvero come probabilmente continuerà a evolversi il nostro popolo, visti i precedenti. Basarsi su sensazioni e su precedenti, però, non sempre è esatto ed è anche poco attendibile. Per sapere qual è la vera condizione dell’Italia moderna dobbiamo basarci su dati statistici attuali.
Il sito Italia Ora mette a disposizione del pubblico una copiosa quantità di dati statistici prodotti in tempo reale, facendo riferimento a numerose fonti esterne (trovate il link diretto a fondo articolo).
Qua sotto troverete un’analisi generale sui dati presenti al momento in cui sto scrivendo, cioè all’8 febbraio 2016. Il quadro non è per niente roseo, ma tenete conto che i dati specificati sono approssimativi. Non ci occuperemo delle cause che hanno portato a questi dati, sulle quali sarebbero da scrivere un libro intero.
Inevitabilmente, a differenza degli altri articoli che siamo soliti pubblicare, le valutazioni avranno un carattere meno obiettivo e più personale, anche se immagino che riflettano le idee di gran parte della popolazione.
Economia, lavoro e costo della politica

La politica ha un peso enorme sui costi che gravano sullo Stato, ma per come è costruita la legislazione la risoluzione è quasi impossibile (nella foto: il Senato) [02]
Dall’inizio dell’anno abbiamo avuto una spesa di oltre 112 milioni di euro soltanto per pagare il mantenimento della Camera dei deputati, con una crescita di circa 100 € ogni 3 secondi. A confronto il Quirinale – per quanto alto – ha una spesa contenuta: 25 milioni di euro. Mediamente, un parlamentare guadagna 348 € al giorno, contro i 136 € di un dirigente d’azienda.
Il costo politico è davvero assurdo, se consideriamo che potrebbe essere facilmente ridotto con delle leggi rapide (che naturalmente devono essere emanate dagli stessi politici, a loro danno: ecco perché è un evento alquanto improbabile).
Tutto questo non giova affatto all’economia dell’Italia, che ha già un debito pubblico che sfiora i 2.300 miliardi di euro ed è in rapida crescita, nell’ordine di circa 2-3 mila euro al secondo. In pratica, è come se ogni italiano avesse sulla testa un debito di 36.865 € da saldare. Un debito sul quale lo Stato paga interessi crescenti e continui perché non riesce a diminuirlo.
Un sistema per diminuire il debito pubblico sarebbe puntare sulla produzione delle aziende, che poi indirettamente andranno a finanziare le casse dello Stato. Il problema, però, è che anche nel campo del lavoro le cose non vanno molto bene. Con oltre 3 milioni di disoccupati e altrettanto di precari, e una tassazione tra le più alte in Europa, la questione si mostra abbastanza critica.
La ricchezza, poi, non è distribuita in modo equa nell’Italia. Esiste ben 1 milione di famiglie con un patrimonio superiore al milione di euro, quando lo stipendio medio giornaliero di un impiegato ammonta ad appena 33 €.
La politica è la causa maggiore, ma il cittadino fa la sua parte

Gli scontrini in Italia sono spesso un’optional e l’evasione fiscale è ritenuto un male inevitabile: un atteggiamento che ha l’effetto di aumentare il problema [03]
Quest’anno si registra un’evasione fiscale di oltre 31 miliardi, con una crescita di circa 10 mila euro ogni secondo. Si potrebbe addurre come scusa che l’evasione è una conseguenza della pressione fiscale, delle difficoltà lavorative e dei giochi di potere della politica, ma sappiamo bene che è un gatto che si morde la coda: capire chi sia la causa e l’effetto è difficile, e molto probabilmente entrambe le parti hanno le loro colpe.
Certo è che recuperando l’evasione fiscale, gran parte del debito si salderebbe con il tempo e la crisi economica si estinguerebbe in breve tempo (ne abbiamo parlato quando abbiamo messo a confronto la Grecia con l’Italia).
Un’altra considerazione che si nota dai dati è che molti soldi vengono letteralmente «buttati» dai cittadini per spese dubbie o addirittura dannose.
A partire dal calcio, dove i giocatori sono pagati uno sproposito e il cui settore è finanziato in buona parte dallo Stato (quindi dal cittadino): l’economia italiana arretra, ma l’italiano medio non è disposto a protestare su questioni così vicine a lui, il che denota per lo meno una certa ipocrisia.
Inoltre, più di 236 milioni sono stati spesi quest’anno in chirurgia estetica e oltre 5,5 miliardi sono stati «mangiati» in giochi e lotterie.
Danni alla salute auto-inferti e sistema giudiziario costoso

Il sistema giudiziario lento e difettoso e comportamenti autolesivi dei cittadini sono dei costi che gravano sulla nazione intera [04]
Soltanto oggi sono state fumate quasi 9 milioni di sigarette e 108 milioni sono stati spesi per l’acquisto della droga.
La droga possiamo vederla come un problema sociale, che non è facile da trattare e che richiede l’intervento di forze esterne (la questione è molto complessa). Ma con il fumo, come la mettiamo? Si tratta di un accessorio dannoso, che non apporta benefici e che è sempre più costoso, e nonostante la crisi economica e le leggi mosse per limitarne il consumo i cittadini continuano a spendere e ad auto-danneggiarsi allo stesso tempo. Questi comportamenti portano, tra l’altro, a un costo medico superiore (oltre che a danneggiare gli altri con il fumo passivo, portando a ulteriori spese mediche). E mostrare, dati alla mano, che il fumo porta a 7.947 morti all’anno sembra quasi inutile, come se non fosse recepito.
Le difficoltà economiche e lavorative si riflettono in maniera indiretta sulla sicurezza pubblica. I furti quest’anno sono già 28.586 e soltanto 572 di questi sono stati attribuiti a colpevoli certi. Teniamo conto che la scarsità di denaro in uno Stato equivale anche a meno forze di sicurezza da mettere in campo per proteggere i cittadini.
I costi, poi, aumentano enormemente nelle prigioni: oltre 27 mila persone sono in carcere in attesa di un (costoso) processo e probabilmente quasi 11 mila di queste risulteranno innocenti. Si tratta di altri soldi «buttati» inutilmente. E’ chiaro che il sistema giudiziario ha dei buchi profondi che andrebbero colmati.
Elementi positivi e conclusioni

L’accesso a internet in Italia è precario e difettoso, ma permette in buona parte di usufruire della conoscenza globale, ponendo le basi per un cambiamento dal basso [05]
E’ evidente, comunque, che dobbiamo cambiare: questo lo sapevamo già senza i dati statistici. Ed è altrettanto evidente che la colpa non è soltanto dello Stato, ma anche del cittadino, e che il cambiamento deve partire tanto dall’alto quanto dal basso.
Sulla questione degli immigrati non mi dilungo, perché è delicata e in continuo cambiamento. C’è chi afferma che contribuiscono ad aumentare il debito pubblico e a «rubare» il lavoro, e chi invece è convinto che la loro presenza porterà a un equilibrio economico nel futuro e a un cambiamento necessario che altrimenti non si verificherebbe mai nell’italiano (naturalmente se l’immigrato sarà regolarizzato, in caso contrario è un altro costo da aggiungere agli evasori).
C’è qualcosa di positivo in tutto questo? Sembrerebbe di sì. Nonostante le difficoltà, i matrimoni quest’anno sono più di 26 mila (anche se controbilanciati da 13 mila divorzi). Inoltre, la presenza degli italiani su internet è alta, e dal mio punto di vista è un ottimo segno che la conoscenza è virtualmente accessibile a tutti e che per lo meno le possibilità di crescita sono a disposizione di chiunque.
I mezzi, quindi, li abbiamo e chiunque può farne uso. Dobbiamo solo imparare a sfruttarli, possibilmente in tempi brevi, perché quel debito pubblico è una spada di Damocle che continua a oscillare pericolosamente.
I dati statistici dell’Italia in tempo reale su Italia Ora
[01] http://www.lahistoriaconmapas.com/atlas/italia-mapa/mapa-fisico-politico-de-italia.htm
[02] http://www.termometropolitico.it/102905_factchecking-pagella-politica-beppe-grillo-sui-costi-del-senato.html
[03] http://www.nationaljurist.com/sites/default/files/money.jpg
[04] http://time.com/3881/study-thirdhand-smoke-could-cause-harm/
[05] http://news.giorgiotave.it/category/internet