Le misure straordinarie della Grande Piramide di Giza

5 Maggio 2013 | Storia

L’ultima tra le sette antiche meraviglie

La Grande Piramide di Giza è sicuramente il più conosciuto tra gli enormi monumenti costruiti nell’antichità. Su questa enorme struttura – un miracolo architettonico – sono stati fatti innumerevoli studi, sono state avanzate miriadi di teorie e combattute battaglie tra esperti che mettevano a confronto i dati storici con le idee tipiche della pseudoarcheologia (quella branca di archeologia che la scienza rifiuta ufficialmente).

Da chi fu eretta la Grande Piramide?

Attribuita a Cheope (o Khufu o Khufwey), faraone della IV dinastia collocabile tra il 2630 e il 2510 a.C., è l’unica tra le sette meraviglie del mondo antico a essere sopravvissuta alla storia. L’assegnazione della piramide a Cheope deriva da rilevazioni effettuate sui libri dello storico greco Erodoto, che vide il monumento nel V secolo a.C., e dal ritrovamento di geroglifici su alcune pietre interne alla piramide.

In realtà, uno dei dubbi verte proprio su chi sia il vero possessore della Grande Piramide: la camera funeraria è stata trovata senza iscrizioni e decorazioni, un fatto piuttosto singolare considerando la grandezza del faraone e la quantità di iscrizioni trovate sulle altre opere costruite dallo stesso Cheope; senza contare che era usanza degli antichi egizi ricoprire ogni architettura costruita con incisioni e nomi destinati a essere ricordati nei secoli.

Un furto sospetto

Inoltre, la camera funeraria era completamente spoglia. Tutte le camere funerarie dei faraoni, com’era tradizione, erano colmate di tesori e di oggetti vari (persino mobili e letti intarsiati in oro) per accompagnare il sovrano nell’oltretomba.

La domanda sorge spontanea: come hanno potuto i ladri di tombe trafugare tutti questi tesori, in una stanza che si trova a 45 metri di altezza e che è accessibile attraverso un’unica galleria otturata da pesanti blocchi di granito? Aggiungiamo che la pendenza della galleria per arrivarci è di ben 26°, il che avrebbe reso problematico il trasporto dei tesori, spesso molto pesanti.

Le risposte possono essere due soltanto: quella camera funeraria non è mai stata usata né riempita di tesori, oppure i ladri hanno usato una tecnica che dopo anni di ricerche ancora ci sfugge.

Ma le stranezze di questa piramide non finiscono qua, anzi. La parte migliore esce quando iniziamo a considerare le sue maestose misure matematiche, un vero e proprio mistero di perfezione che, a tutt’oggi, possiamo replicare soltanto facendo uso di una tecnologia avanzata. Vediamo qualcuna delle sue misure.

La perfezione scritta nella matematica

Altezza

146,6 metri era l’altezza originaria. Oggi misura 136,86 metri.

Area di base

53.074,94 m2

Lunghezza dei lati

Lato nord: 230,2505 metri
Lato ovest: 230,3565 metri
Lato est: 230,3905 metri
Lato sud: 230,4535 metri

Angoli interni ai lati

Sud-est: 89° 56′ 27″
Nord-est: 90° 03′ 02″
Sud-ovest: 90° 00′ 33″
Nord-ovest: 89° 59′ 58″

Angolo di inclinazione

51° 50′ 35″ per tutte e quattro le pareti.

Blocchi

2,3 milioni di blocchi di pietra calcarea e granito, con peso dalle 2,5 alle 70 tonnellate. In totale la piramide pesa 5,7 milioni di tonnellate.

Rivestimento

115.000 lastre di calcare bianco, di 10 tonnellate l’una (oggi non più presenti a causa della mano dell’uomo e di un terremoto avvenuto nel 1301 a.C.). Le lastre erano così coperte di geroglifici che sarebbero servite migliaia di pagine per copiarli. Le lastre erano poi accostate con tanta precisione da lasciare spazi inferiori a 0,2 mm. La loro lucentezza rendeva la piramide visibile anche dalla Luna.

Osservazioni

Nella matematica della Grande Piramide è racchiuso un enigma, un mistero se vogliamo, che la scienza non può nascondere. Se date un’occhiata ai numeri qua sopra, capirete che sembra tutto sin troppo perfetto. Pochissime sbavature, imperfezioni quasi trascurabili. Per esempio, gli angoli interni alla base del monumento disegnano un angolo retto (90°) con un’imprecisione di soli 2″ d’arco. Niente male, per un popolo vissuto 5mila anni fa.

Un’altra domanda naturale: come facevano gli antichi Egizi a possedere tecniche così accurate di intaglio della pietra? Tra l’altro, gli angoli di inclinazione delle pareti sono identici e questo dimostra una conoscenza profonda del pi greco (che ha un valore all’incirca di 3,14). Con quali strumenti quel popolo avrebbe potuto misurare gli angoli con tanta precisione?

Numeri meno evidenti

Elaborando i numeri visti sopra con un po’ di (a volte tanta) immaginazione si possono identificare altri dati significativi. Li riporto in lista. A volte sono visibilmente “tirati” (il classico cercare il dato anche dove non esiste), ma se la matematica non è un’opinione, questo elenco come minimo fa riflettere.

In un precedente articolo abbiamo visto che cos’è il famoso phi, chiamato anche “proporzione divina” o “numero aureo”. Si tratta, riassumendo, di un numero che si trova spesso in natura che è associato a elementi considerati belli o piacevoli. Il suo valore è di circa 1,618. Se prendiamo la Camera del Re e sommiamo l’altezza delle pareti laterali con metà lunghezza del pavimento, risultano 16,18 cubiti reali (un cubito reale corrisponde a 52,3 cm).

La somma dei lati della piramide è pari a 921,44 metri. Se la trasformiamo in pollici egizi (un pollice equiale a 2,5228 m) risulta un valore pari a 365,24, ovvero il numero di giorni che compongono l’anno del nostro calendario.

La somma delle diagonali, cioè 25826,6 metri, si avvicina al valore della precessione degli equinozi, un dato astronomico che non è per niente facile da calcolare con strumenti antichi.

Se raddoppiamo il perimetro si ottiene 1842,88 cioè un valore vicino a 1/60 di grado alla latitudine dell’equatore (che è 1842,78).

Se dividiamo il perimetro per l’altezza e moltiplichiamo il risultato per due si ottiene 3,1416 cioè un numero vicino al pi greco, che come abbiamo visto è determinante tanto nella geometria quanto nella costruzione delle piramidi.

La Grande Piramide? Un mondo in scala ridotta

Le misure della piramide sono anche una mappatura geografica della Terra su piccola scala.

Se facciamo il rapporto tra la piramide e l’emisfero settentrionale del pianeta risulta 1:43200. Senza entrare troppo nel merito, il numero 43200 (e sue varianti) ricorre molto spesso nelle antiche mitologie, di diversi popoli sparsi nel pianeta.

I lati obliqui formati dall’incontro tra le facce e i lati sono allineati ai punti cardinali, con un’approssimazione di soli 3′ 6″.

Tanto la Grande Piramide quanto la Terra emettono segnali della frequenza di 7 Hz.

Moltiplicando il peso della piramide, di circa 5,273 milioni di tonnellate, per un miliardo si ottiene il peso approssimativo della Terra.

Se dividiamo la circonferenza della Terra all’equatore (40.077 km) per 43.200, otteniamo come risultato 0,9277 km (in metri 927,7). La base della piramide misura un perimetro di 921,45 metri, un errore di appena 0,75%. Allo stesso modo, se rapportiamo il raggio polare della Terra (6.356 km) con 43.200 otteniamo 0,1471 km. L’altezza della piramide è di 146,6 metri, un errore di soli 0,20%.

La piramide si trova a 1/3 della distanza tra l’Equatore e il Polo Nord, e il meridiano passante per il vertice taglia la Terra in due parti quasi identiche, mancando di soli 5 km il polo.

Se moltiplichiamo per 109 l’altezza della piramide si ottiene la distanza tra il Sole e la Terra: 10 a 9 è anche il rapporto tra l’altezza e la larghezza della piramide.

Fonti principali
I dati sono stati presi da letture di diversi autori, tra cui Robert Bauval e Graham Hancock. Segnalo in particolare «Impronte degli Dèi» di Graham Hancock
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