La leggendaria resistenza del cammello

27 Giugno 2019 | Animali e piante

In breve

Il cammello in media può viaggiare per 16 ore al giorno a un’andatura di 6 km/h, coprendo in dieci giorni più di mille chilometri.

Può bere fino a 100 litri d’acqua alla volta e restarne poi senza per nove giorni. Inoltre accumula il cibo in eccesso trasformandolo in grasso, con la possibilità di digiunare per molti giorni.

Approfondimento

Thomas Edward Lawrence, militare e archeologo britannico vissuto agli inizi del 1900, ci ha tramandato dei racconti stupefacenti sul cammello, la cui resistenza non trova nessun paragone tra gli altri mammiferi. Anzi, secondo lui era più facile che si stancasse il cavaliere (che deve soltanto farsi trasportare sulla groppa) anziché la cavalcatura.

Purtroppo il cammello si riproduce lentamente, con un intervallo minimo di due anni, e quello domestico è anche piuttosto pigro e poco incline ai rapporti sessuali; e in natura ormai ne esistono circa 900 esemplari, il resto è addomesticato. Ecco perché è stato inserito tra le specie gravemente minacciate.

Viaggiatore instancabile

Un cammello per esempio è riuscito a trasportare il suo cavaliere per 450 chilometri, continuando a viaggiare per 39 ore di seguito senza mai fermarsi; un altro ha coperto 230 chilometri di fila, ha riposato un solo giorno e poi ha ripercorso il viaggio di ritorno.

Stiamo parlando di due esempi eccezionali, ma anche considerando la media ci troviamo davanti a numeri straordinari: il cammello può viaggiare a 6 chilometri orari per 16 ore al giorno, ricoprendo in 10-12 giorni un tragitto che va dai 960 ai 1152 km. In un mese arriva a coprire 2.500 chilometri.

Accumula acqua come una cisterna

Di sicuro avrete sentito dire che il cammello può resistere diversi giorni senza bere. Per la precisione, può bere ben 135 litri di acqua in 13 minuti e “immagazzinarla” così da non essere più costretto a bere fino a nove giorni di seguito senza soffrirne la mancanza.

Stiamo parlando di zone desertiche dell’Asia centrale e orientale con temperature proibitive, dove l’essere umano ha continuamente bisogno di idratarsi. Come fa il cammello a resistere senza bere? La risposta è nella sua capacità di cambiare la temperatura corporea dai 36 °C ai 42 °C, adattandola all’ambiente: in questo modo non ha bisogno di sudare e di perdere liquidi. Inoltre i suoi reni sono talmente efficienti che hanno bisogno di poca acqua per smaltire le scorie dell’organismo (quando non beve da molto, l’urina del cammello diventa viscosa).

Una dispensa di cibo

Se consideriamo questo tempo (9 giorni senza bere), possiamo calcolare che un cammello può allontanarsi dalla sua fonte d’acqua per quattro giorni e mezzo (cioè metà del tempo: l’altra metà gli servirà per tornare indietro). Questo significa che può cercare cibo per un raggio di oltre 400 km. A paragone, un elefante non può spingersi oltre i 50 km.

Il cammello mangia moltissimo quando può, perché sa che può rimanere numerosi giorni senza toccare cibo. Quello che mangia in eccesso, viene trasformato in grasso (solo il maiale lo fa con la sua stessa efficienza). Quando passa dei giorni senza mangiare, attinge da queste riserve di grasso (e lo fa in modo molto più efficiente del maiale).

Mentre gli altri ruminanti quando digiunano consumano anche il tessuto muscolare insieme a quello adiposo, il cammello deve solo usare le scorte di grasso e lascia intatti i suoi muscoli. I bovini e gli ovini riescono a sopravvivere a digiuno mangiando un terzo della loro dieta normale, ma il cammello va ben oltre: può sopravvivere a lungo senza mangiare nulla.

Fonti principali
John Reader, «Africa», Mondadori, 2017, pp. 265-266
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