L’evoluzione ci ha resi bipedi: imperfetti e pieni di problemi

23 Ottobre 2019 | Mente e corpo umano

Sappiamo che l’evoluzione procede per tentativi, con l’unico scopo di far sopravvivere le specie più adatte e di estinguere le altre. Il guaio è che la selezione naturale non si preoccupa di eliminare anche i difetti o le parti non più necessarie degli esemplari che sopravvivono: se non sono un ostacolo alla vita, li lascia lì, ad accumularsi in un groviglio.

Imperfetti e fieri di esserlo

Ed ecco che con il tempo anche l’essere umano ne sta pagando il prezzo. Ci vantiamo spesso di quanto siamo speciali e straordinari, ma la realtà è che il nostro corpo ha pregi e difetti come qualsiasi altro animale.

Abbiamo già visto diversi esempi che dovrebbero darci l’idea di quanto siamo imperfetti: per esempio, i nostri organi interni ci suggeriscono che non siamo adatti a mangiare carne, eppure ci siamo evoluti onnivori (la carne ci ha permesso di sviluppare un cervello più grande). Abbiamo dei comportamenti sociali che vanno contro i nostri stessi interessi. Per non parlare di dove la tecnologia ci sta portando, rischiando di trasformarci in piccoli mostri.

Ho descritto uno scenario peggiore di quanto non sia, però dovrebbe farci capire che l’evoluzione non ci ha reso perfetti, per il semplice fatto che renderci perfetti non è il suo scopo. Il suo obiettivo è solo di farci sopravvivere. Renderci bipedi, per esempio, ha richiesto 4 milioni di anni di tentativi e di fallimenti.

Un altro errore straordinario: camminare su due gambe

Gli antichi vantaggi

Alzarci in piedi sulle gambe, rinunciando a restare a quattro zampe, ci ha dato dei vantaggi enormi e ci ha staccato dalle altre belve. Ci ha permesso di correre sulla lunga distanza, di osservare il panorama da una posizione più alta avvistando i predatori in anticipo e di guadare i fiumi in modo agevole. Soprattutto, ci ha dato due braccia e due mani che sono state alla base del nostro progresso, perché manipolare gli oggetti e costruire strumenti non è certo da tutti.

Ma allo stesso tempo ci ha riempito di problemi che ci trasciniamo tutti i giorni. Tanto per citarne alcuni: mal di schiena, scoliosi, ernie, dolori cervicali… e un raffreddore molto fastidioso. Il tutto aggravato dalla nostra vita sedentaria (anche questa un derivato della nostra evoluzione).

I problemi recenti

Il fatto è che prendere la nostra flessuosa colonna vertebrale, nata per stare in orizzontale, e metterla in verticale non è proprio il massimo dell’efficienza. Immaginate di prendere il vostro gatto e di costringerlo a stare tutto il giorno eretto su due zampe (poi, però, non lamentatevi se scapperà di casa).

Un elenco farà chiarezza del perché è tanto doloroso per noi camminare su due piedi.

  • le vertebre sono sottoposte a forti pressioni, il collo deve sostenere una testa troppo pesante e che continua a oscillare. Tutto il peso del corpo si scarica verso le ginocchia e due piedi che sono piuttosto fragili.
  • i seni mascellari hanno i canali rivolti verso l’alto: questo significa che il muco del raffreddore non trova uno spazio verso il basso dove uscire ed ecco il perché dei nasi costipati. Nei quadrepudi, invece, i seni mascellari sono in avanti e il muco viene espulso facilmente.
  • il parto doloroso è un altro retaggio del bipedismo. Se si vuole restare in piedi, il bacino femminile non può allargarsi più di tanto; ma nel tempo il cervello (e la testa) dei neonati è cresciuto e in qualche modo deve passare dal bacino. L’evoluzione ha trovato un compromesso: la gravidanza dura 9 mesi e il cervello dei bambini esce immaturo, si sviluppa per due terzi dopo la nascita. Uno sviluppo evolutivo infelice che assomiglia molto a una “toppa” invece di una vera soluzione, perché porta a un parto doloroso; senza contare a quanti bambini nella storia umana sono morti durante la nascita.
  • il nostro ventre è esposto, vulnerabile, non più protetto dal nostro corpo. È una zona delicata che dovrebbe essere protetta. Per fortuna oggi siamo al di sopra della catena alimentare, ma i nostri antichi progenitori avevano un problema non da poco: i predatori avevano un punto facile dove azzannare.
  • quando siamo in piedi, l’articolazione dell’anca è spinta contro il suo rivestimento e si usura più facilmente; è a riposo solo quando è flessa a 90° come i quadrupedi.
  • gran parte dei problemi alle spalle parte dai muscoli posteriori, che sono troppo deboli per sostenere le varie sollecitazioni.
  • i fastidi alle ossa della colonna vertebrale e dei piedi sono quasi sempre dovuti a un carico eccessivo.
Fonti principali
Focus n. 324, ottobre 2019
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