
La tempesta solare di settembre è stata particolarmente intensa e potrebbe causare dei momentanei problemi ai satelliti [@01]
La tempesta solare che si è avuta in questo inizio settembre 2017 sta facendo sentire i suoi effetti. Ieri, 10 settembre, il livello della
tempesta di protoni che ha investito la Terra ha raggiunto il terzo valore (G3) su una scala di 5.
All’inizio i valori registrati provenivano dalla macchia AR2673 che si era creata sul Sole; adesso però la macchia è scomparsa, per cui i protoni e i raggi X in corso sono il risultato dell’area di plasma rimasta nella zona.
Ci saranno delle conseguenze? I rischi ci sono.
Domani, 12 settembre, l’Espulsione di Massa Coronale (CME) potrebbe raggiungere la Terra e la tempesta di protoni è effettivamente rischiosa per il livello toccato. In particolare i passeggeri degli aerei possono subire dosi di radiazioni piuttosto alte e i satelliti possono subire dei problemi come riavvii del software: di conseguenza il GPS che usiamo di solito per orientarci potrebbe essere impreciso. Per gli stessi motivi, gli astronauti vengono fatti rientrare alle loro postazioni.
Sia chiaro, non si tratta di «un’apocalisse». Il fenomeno è dovuto al normale ciclo di attività del Sole, che si ripete circa ogni 11 anni. Soltanto che in questo periodo sta facendo sentire i suoi effetti in un modo particolarmente intenso.
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